"A gennaio conteremo i morti del commercio"

Zona arancione inutile: "Senza spostamenti regionali le vendite saranno minime anche in Passeggiata e al Piazzone". Le grandi catene si ridimensionano

Che prospettive per i negozi senza spostamenti dei clienti dagli altri Comuni?

Che prospettive per i negozi senza spostamenti dei clienti dagli altri Comuni?

Viareggio, 29 novembre 2020 - Dalla morte rossa alla morte arancione. Concetto macabro, ma la scomparsa di tante aziende commerciali, piccolo e grandi, è certa se presto non sarà di nuovo consentito l’afflusso dei forestieri, anche pendolari, nei centri commerciali naturali della Versilia. Cosa impossibile con la zona arancione annunciata per venerdì prossimo. E anche con l’ordinanza interpretativa di ieri, emanata dal presidente della Regione, che consente spostamenti per acquisti ma solo nei Comuni limitrofi: può sopravvivere la Passeggiata col solo shopping dei massarosesi, camaioresi e vecchianesi? E le boutique del Forte con soltanto i pietrasantini, seravezzini e montignosini?

Infatti per Piero Bertolani di Confcommercio il punto cruciale è questo: "Viareggio e Forte sono centri commerciali importanti nei weekend, soprattutto per l’abbigliamento: avremo un grosso contraccolpo se non ci si potrà spostare all’interno della Toscana. Spero che gli aiuti vengano dati in funzione del calo di fatturato, e non del codice Ateco. Se mi fai stare aperto senza circolazione di clienti è come stare chiuso, ma con le spese dell’apertura. Tante attività cesseranno per sempre. Tanti hanno rinviato i pagamenti, si ridimensionano perfino le grandi catene, ma senza incassi sarà la fine".

«Riaprire tutti i negozi è un passo avanti – dice Esmeralda Giampaoli di Confesercenti – Ma ci vorrebbe buon senso per gestire gli spostamenti tra Comuni. In Passeggiata vengono a fare shopping natalizio da ogni luogo. Come il Fillungo, è un’alternativa ai grandi centri commerciali. Limitare gli spostamenti stravolgerà gli affari delle feste natalizie. I negozi hanno ordini aperti, e questo Covid è il colpo di grazia ai settori di abbigliamento, casalinghi e elettronica già massacrati dalle vendite online. I politici si sono accorti che già da anni c’è stata la sparizione di centinaia di negozi ovunque?".

Anche il presidente del Ccn Passeggiata, Oreste Bergamini , ha una visione negativa dell’attualità e soprattutto del futuro: "Non ho ancora ben chiaro che succederà. Mi sembra che ci sia tanta confusione, perché pur essendo la Toscana in zona rossa vedo negozi di biancheria e scarpe che sono aperti a discapuito di chi vende abbigliamento: non c’è un filo logico. Bar, pasticcerie e ristoranti invece sono chiusi e possono fare solamente asporto e delivery. Speriamo che confermeranno l’ingresso in zona arancione. Ancora un po’ in zona rossa e saremo costretti tutti a chiudere i battenti per sempre. Non c’è sopravvivenza economica a quel che sta succedendo. E comunque l’obiettivo deve essere il ritorno alla zona gialla, altrimenti tanto vale mollare. In pratica non ci sono aiuti di Stato ma solo chiacchiere. Privati e partite Iva vanno avanti con le proprie forze: si mangiano il poco guadagno della scorsa estate, già usato per tamponare il danno del lockdown di primavera e i consumi gestionali di adesso. L’unica alternativa è riaprire al più presto possibile, e con gli spostamenti liberi".

Se le aziende commerciali delle zone più glamour soffrono, quelle destinate ai comuni mortali sono agli sgoccioli. Il centro commerciale naturale del Piazzone, già straziato da anni di chiusure e dal degrado del mercato delle logge, è agli sgoccioli. "Credo che in piazza Cavour e nei dintorni – dice il presidente Stefano Lazzarini – tra fine mese e i primi di gennaio conteremo le attività che spariscono. Tra i 70 giorni di chiusura a primavera e adesso siamo già a tre mesi di mancato incasso. Le vendite in zona arancione sono state minime. Anche se a dicembre riapriamo sarà dura, se non potranno venire persone dal resto della Toscana. A meno che questo presidente Giani non faccia il miracolo di riportarci in zona gialla in tre giorni, velocemente come ci hanno fatto finire in zona rossa. Oggi la Lombradia è arancione, la Liguria è gialla, e noi ancora rossi. Però il futuro è nero, e se nei 20 giorni prima del Natale ci lasceranno in zona arancione il tracollo delle imprese sarà definitivo". Magari, a qualcuno, andrà benissimo così.