Viareggio, 18 aprile 2014 - ERA bello Manuel. Un fisico che sembrava scolpito nella roccia. Una faccia grintosa da pugile. Aveva tutta la vita davanti a sé. Ma questa sua giovane vita (aveva compiuto 24 anni a gennaio) si è bruscamente e drammaticamente interrotta su una strada attorno alle 18 di ieri pomeriggio. Il viale Kennedy, nei pressi dell’Esselunga del Lido che lui stava percorrendo in sella alla sua moto in direzione monti. Manuel Iannaco aveva appena finito di lavorare e stava andando in palestra ad allenarsi. A mettersi i guantoni da boxe per preparare i prossimi incontri. Ma alla palestra non è mai arrivato. Si è schiantato contro una Renault Megane Scenic guidata da una ragazza di 20 anni, Lucrezia, che percorreva lo stesso viale Kennedy in direzione contraria e stava girando a sinistra per immettersi in via Trieste.

LE CAUSE dell’incidente sono ancora tutte da chiarire da parte degli agenti della polizia municipale di Camaiore. Fatto sta che chi si trovava in zona — proprio all’adiacente campo del Benelli era in corso una partita — ha distintamente udito un boato incredibile. La scena che si è presentata ai primi soccorritori è stata raccapricciante. Il giovane era finito a terra e perdeva molto sangue dalla testa. Il casco era volato via a una quindicina di metri da lui, mentre la moto ha proseguito la corsa per un’altra cinquantina di metri dal punto dell’impatto fatale. Sul posto la sala operativa del 118 ha mandato sul posto un’ambulanza della Croce Verde di Lido di Camaiore con medico a bordo. Le condizioni di Manuel sono apparse subito disperate. E’ stata provata la corsa al pronto soccorso, ma il cuore di Manuel ha cessato di battere prima ancora di arrivare al sia pur vicinissimo ospedale.

MANUEL Iannaco abitava a Montebello. Insieme al padre muratore e alla madre Bianca che lavora da Incaba. Lascia anche un fratello, Vittorio, di due anni più grande, cameriere. Lui, Manuel, lavorava invece al mercato ortofrutticolo di Lido di Camaiore. Quando è successo l’incidente, ieri pomeriggio, aveva appena finito il suo turno di lavoro e si preparava ad andare in palestra. Comprensibilmente sotto choc la ragazza che era alla guida della Scenic. Piangeva, disperata, e non riusciva a darsi pace. «L’ho visto, ma era lontano», continuava a ripetere alle persone che provavano a darle un po’ di conforto. L’incidente ha creato, inevitabilmente, dei problemi al traffico, soprattutto prima dell’arrivo degli agenti della polizia municipale.