Viareggio, 31 marzo 2014 - UN’ANTENNA della telefonia mobile sta turbando il sonno della giunta comunale di Camaiore. Per due motivi: il primo, il no che arriva dalla gente di Capezzano Pianore - la zona dove deve essere realizzato l’impianto, anche se inserito nel programma a suo tempo concordato -; il secondo, il no che arriva dalla lista civica Progetto Comune per Camaiore che ha sostenuto un anno e mezzo fa la candidatura del sindaco Alessandro Del Dotto. «Un pilone di 27 metri per la telefonia - denunciano i soci di Progetto Comune - in mezzo alla rotonda del Rotaio, sulla via Sarzanese: questo è che ci aspetta a Capezzano Pianore, sul quale far installare i ripetitori degli operatori telefonici. Come lista vogliamo sottolineare che la decisione è stata presa senza che noi, seppur facenti parte della maggioranza che amministra Camaiore, ne sapessimo nulla».

DUNQUE PROGETTO COMUNE è pronto a dare battaglia e a richiamare agli accordi elettorali il sindaco Del Dotto. «Siamo una forza vicina all’ambiente e che tiene a tutelare la salute pubblica - affermano ancora i dirigenti di Progetto Comune -: riteniamo incredibile che una decisione di questo tiopo sia stata presa senza un minimo di confronto all’interno delle forze di maggioranza e, non meno importante, senza un confronto con la cittadinanza. Negli anni in cui era all’opposizione il sindaco e molti esponenti della giunta hanno fiancheggiato e supportato le proteste dei cittadini che si sono trovati in situazioni analoghe».

PROGETTO comune ha chiesto pubblicamente che «l’amministrazione comunale riveda questa decisione e venga a confrontarsi con la cittadinanza e dia spiegazioni credibili per avere ignorato il parere di una forza che ha ricevuto il consenso dei cittadini e che è rappresentata in consiglio comunale da una consigliere anch’essa all’oscuro di tutto». Il sindaco Del Dotto è subito intervenuto chiedendo alla società della telefonia di prendere in considerazione un’altra soluzione: niente pilone, ma la sistemazione dell’apparecchiatura sul tetto dell’ex inceneritore di Falascaia distante in linea d’aria cinquecento metri dalla rotonda del Rotaio.