Viareggio, 9 maggio 2012 - A distanza di un anno e mezzo Francesco Quinci è stato condannato dal tribunale di Lucca per aver ucciso nel dicembre 2011 la moglie Rajmonda Zefi (nella foto) e averne nascosto il cadavere facendo credere che fosse scomparsa.

La condanna è di 18 anni e 8 mesi oltre ai 320 mila euro di risarcimento. Durante il processo nel tribunale di Lucca il pm Sara Polino ha chiesto l'ergastolo. Il legale difensore di Quinci, Carlo Alberto Antongiovanni, ha risposto presentando una perizia psichiatrica per dimostrare che il suo assistito non era in grado di intendere e di volere al momento del gesto, ma non è bastata a evitargli il carcere.

L'omicidio avvenne il 31 dicembre 2010 nella casa dei coniugi a Stiava, frazione di Massarosa. Rajmonda Zefi era albanese e madre di due figli. Per giorni Francesco Quinci aveva finto che fosse scomparsa fino al ritrovamento del corpo da parte dei carabinieri di Viareggio in un bosco in località Colle dello Scopeti, presso Stazzema.


A quel punto Francesco Quinci confessò l'omicidio. Nella notte del 7 gennaio 2011 al termine di un lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri, l'uomo crollò e ammise di aver ucciso la moglie dopo una lite dovuta al fatto che da qualche tempo la loro relazione aveva incontrato alcuni problemi.