Viareggio, 8 gennaio 2011 - "Ci sono chiare responsabilità del personale medico e/o infermieristico del carcere sulla morte di Daniele Franceschi: non a caso il giudice istruttore mi ha anticipato che presto ci saranno degli indagati". A parlare al telefono con noi, nel tardo pomeriggio di ieri, l’avvocato Luca Febbraro, italo-francese, legale della famiglia Franceschi in Francia, che segue oltralpe il caso del giovane viareggino morto nella casa di reclusione di Grasse il 25 agosto scorso. L’avevamo chiamato per conoscere la “sorte”degli organi di Daniele, che dovevano rientrare in Italia prima di Natale, secondo le previsioni dei legali della famiglia. Ed è emersa la novità.

 

"Sì, avevo fatto richiesta, per conto dei legali italiani Maria Grazia Menozzi e Aldo Lasagna, di riavere gli organi tolti a Daniele nel corso dell’autopsia effettuata in Francia dopo la morte del giovane. Organi che, com’è noto, ci sarebbero serviti per effettuare esami di parte, volti a chiarire meglio le cause della morte di Franceschi. Ma il giudice istruttore Sandrine Andrè di Nizza — ci ha spiegato ieri il legale francese — mi ha detto che gli organi resteranno là, e mi ha spiegato perché. Al termine di questa prima parte di inchiesta, infatti, saranno indagate una o più persone. Si tratta, probabilmente, di personale medico e/o infermieristico del carcere di Grasse. Tutte persone che, se indagate, dovranno potersi difendere, avendo a disposizione anche gli organi di Daniele".

 

Sarebbero infatti emerse, nel corso dell’indagine effettuata dal giudice istruttore, gravi responsabilità da parte dei medici e/o degli infermieri. Il giovane stava male e doveva essere immediatamente ricoverato in ospedale, ma è stato lasciato nella sua cella dove, poi, è morto. "Si tratta — sostiene ancora il legale — di un gravissimo errorer commesso dal servizio medico del carcere". A queste persone, dunque, dovrà essere concessa la possibilità di potersi difendere, chiedendo una controperizia sugli organi di Franceschi che, così, non saranno restituiti ai legali della famiglia del giovane. "Se venissero restituiti adesso — ha sottolineato l’avvocato Febbraro — praticamente potrebbe decadere l’eventuale accusa, perché gli indagati non avrebbero più la possibilità di difendersi". I nomi potrebbero essere resi noti già nei prossimi giorni. "Sto aspettando notizie dal giudice istruttore", ha concluso l’avvocato.