Viareggio, 29 novembre 2010 - Dal primo di gennaio la Asl taglierà ('a malincuore', come ha sottolineato il direttore sanitario Antonio Latella) il servizio di continuità pediatrica, da alcuni anni ospitato nei fine settimana e nei giorni festivi in due sedi distaccate, al Tabarracci di Viareggio e all’ospedale Lucchesi di Pietrasanta. I motivi?

 

Semplice: mancano i soldi. Il prossimo anno la Asl avrà a disposizione meno risorse e così saranno inevitabili alcuni tagli. "Non è stato ancora deciso nulla di ufficiale — ha detto il direttore sanitario Antonio Latella — ma sì, purtroppo, l’orientamento dell’azienda è questo. E lo abbiamo già comunicato in assemblea ai pediatri interessati». La Asl, in sostanza, a meno di miracoli dell’ultim’ora, non è in grado di garantire i 100 mila euro necessari per tenere aperti i due presidi di Viareggio e Pietrasanta. «Altre aziende sanitarie — prosegue Latella — si sono già orientate da tempo in questa direzione".

 

La notizia si è già sparsa fra le persone che si rivolgono abitualmente a questo servizio, creando sconcerto e malumore. "Ci rendiamo conto — ha detto Latella — che stiamo parlando di un servizio cui si stanno rivolgendo un gran numero di persone e che trova soddisfazione negli utenti. Però non è che non venga garantita l’assistenza. Ricordo alle famiglie che i bambini possono essere portati alla guardia medica oppure al pronto soccorso pediatrico nel caso delle emergenze".

 

Ma che cos’è esattamente il servizio di continuità pediatrica? E’ un servizio garantito dai pediatri di famiglia nei giorni in cui gli ambulatori privati sono chiusi (vale a dire nei giorni festivi e prefestivi). Qui vengono effettuate le visite non di urgenza di cui un bambino ha comunque bisogno. Nel tempo i presidi di Viareggio e Pietrasanta sono diventati dei punti di riferimento insostituibili.

 

"La asl — si lamenta la signora Chiara Martignago di Massarosa — non può rinunciare a un servizio del genere perché è troppo importante per un considerevole numero di famiglie in tutta la Versilia. Fra l’altro qui troviamo la professionalità e la competenza di medici che conoscono bene i problemi dei nostri figli. Quando sono andata la pronto soccorso pediatrico non mi sono trovata altrettanto bene. Fra l’altro, se viene chiuso questo servizio, ci troveremo di fronte a un sovraffollamento disumano al pronto soccorso. Non lo trovo giusto. La Asl deve ripensarci".