Viareggio, 14 ottobre - "Mi hanno picchiato fino a rompermi tre costole". Anna Cira Antignano, la mamma di Daniele Franceschi, il giovane viareggino deceduto nel carcere francese di Grasse, lancia nuovi pesanti accuse nei confronti delle autorità francesi. La donna, insieme alla cugina Maria Grazia Biagini, era andata a manifestare ieri davanti al carcere di Grasse.

 

"Era una cosa che mi sentivo dentro, la dovevo fare", ha detto la donna. In mano avevano un lenzuolo bianco con su scritto: "Carcere assassino, me lo avete ammazzato due volte. Voglio giustizia". La protesta non è però piaciuta a i vertici carcerari che hanno chiamato la polizia. "Ho cercato di spiegare che volevamo manifestare pacificamente — ha detto Anna Cira Antignano — ma loro mi hanno messo in ginocchio e mi hanno ammanettato. Uno con il tacco della scarpa me l’ha premuto contro il petto fino a rompermi tre costole".

 

La signora Antignano è stata trattenuta in stato di fermo per circa due ore dentro una cella di sicurezza della gendarmerie di Grasse. E’ stata necessaria la mediazione del console, immediatamente contattato dalla cugina Maria Grazia Biagini, per farla liberare. Oggi potrà rientrare in Italia insieme alla salma che volerà alla volta dell’Italia a bordo di un aereo militare messo a disposizione dalla Farnesina.

 

Il calvario per la signora Anna Cira Antignano è iniziato a fine agosto, quando arrivò la notizia dell’improvviso decesso del figlio Daniele Franceschi. Il giovane era stato arrestato a marzo e non aveva ancora compiuto 36 anni. Da quel giorno la vicenda si è colorata di giallo. Le autorità francesi hanno aperto due inchieste, una interna al carcere e l’altra da parte della magistratura. Indagano per omissione di soccorso, anche se gli avvocati di parte civile Aldo Lasagna di Viareggio e Maria Grazia Menozzi di Massa, sulla scorta di alcune testimonianze dei compagni e vicini di cella, premono perché i vertici della struttura carceraria vengano accusati di omicidio colposo.

 

Sono già state effettuate due autopsie, ma la famiglia ha chiesto e ottenuto che venga effettuata una terza autopsia alla presenza di un medico legale di fiducia. Sarà effettuata in Italia, all’ospedale Versilia, ma anche qui non mancano i problemi. Le autorità francesi, che hanno impedito alla madre di rivedere la salma di suo figlio, hanno conservato il corpo di Daniele a temperature non idonee, rendendo così difficoltoso lo svolgimento di un esame necroscopico approfondito. Era anche per questo motivo che Anna Cira Antignano e Maria Grazia Biagini avevano deciso di dare vita a una protesta contro le autorità francesi. Una protesta che non poteva che essere fatta là dove tutto, purtroppo, era iniziato, cioè davanti al carcere di Grasse dove Daniele era morto.