{{IMG_SX}}Viareggio, 20 settembre 2008 - Fabrizio Catarsi molla e si dimette dalla presidenza Sea. L’ultimo lascito marcucciano si conclude in polemica col sindaco Luca Lunardini, ma anche con la stampa, in particolare 'La Nazione', rea di aver scritto quel che il centrodestra diceva e avrebbe fatto. E’ lo stesso copione di quando Catarsi fu rimosso dalla segreteria del Pci-Pds (o quella che era la sigla del momento: ne hanno cambiate così tante!).

 

Anche allora 'La Nazione' fu rea di aver preannunciato, basandosi su fonti certe, cosa stava per accadere. Comunque ora è finita, con Catarsi spariscono anche Alberto Corsetti (Seacom) e Egisto Sani (Sea Risorse), che però fin da dopo le elezioni avevano rimesso il mandato al nuovo sindaco. E presto il comune, d’intesa col socio privato, procederà alle surroghe. Al posto di Catarsi andrà Ermindo Tucci, ex vicesindaco di Forte dei Marmi, in quota An.

 

Ieri Fi e An hanno confermato il mantenimento dei patti pre e post elettorali. Tali accordi prevedevano anche che al posto del dottor Carlo Bozzi, tecnico 'prestato' al Cda, andasse Francesco Guidotti di Vivere Viareggio. Il nuovo presidente di Seacom sarà Angelo Bonuccelli, neo entrato nel Pdl, mentre a Sea Risorse andrà David Marcucci, consigliere provinciale di Fi e dipendente Gaia.

 

L’ormai ex presidente di Sea ha protocollato ieri la lettera di dimissione inviata per conoscenza al sindaco e consegnata pubblicamente alla stampa. Ancora una volta al centro della vicenda Sea torna l’urgente - a detta di Catarsi - scissione dei rami d’azienda, gas e rifiuti, che "durante la passata legislatura una parte della maggioranza di centro sinistra scelse come una battaglia politica interna alle varie anime della maggioranza, con il risultato di boicottare per due volte il compimento di quello che è un passo indispensabile al futuro della società". Ma ieri, interpellato sulla questione, Lunardini ha detto: "Ne ho parlato con il socio privato di Sea e non mi è sembrato particolarmente mosso dalla fretta".

 

Eppure Catarsi ieri ha affermato che la scissione serve a Sea per poter stipulare le alleanze industriali per partecipare alle imminenti gare per l’igiene del territorio dell’Ato costa, e per la distribuzione del metano. E ha aggiunto che entro fine mese l’assessore regionale Bramerini potrebbe commissariare gli enti che non hanno costituito il macro-Ato. Per ottenere questa scissione urgente il presidente aveva preparato il necessario bilancio al 30 giugno, da far approvare alle assemblee dei soci, comune e Toscana Partecipazioni, ma tutto è rimasto lettera morta.

 

Quanto alla disponibilità alle dimissioni, Catarsi ha ricordato: l’incontro coi candidati sindaco ad aprile; la lettera del 5 maggio a Lunardini per parlare della situazione Sea e delle strategie del comune per affidare la presidenza a persona di fiducia del sindaco, nel rispetto delle procedure del codice civile. Tale atto sarebbe stata la manifestazione della disponibilità a farsi da parte ma, dopo un fugace incontro l’11 giugno, Catarsi e Lunardini non si sono più visti, "mentre l’amministrazione comunale usava i giornali come mezzo di comunicazione ufficiale con Sea".

 

Nella lettera di addio Catarsi scrive che la speranza di un ulteriore dilazionamento dei tempi per le gare di gas e rifiuti, alle quali Sea non può partecipare senza scissione dei rami, è illusoria: "Il risultato sarà posizionare la società a difesa di uno status quo che risulterà sempre più ristretto e asfittico". E naturalmente ora il Cda è assolutamente non operativo e può fare solo ordinaria amministrazione: non solo manca il già dimissionato consigliere Bozzi, ma "anche Simoni non viene a causa delle frizioni esistenti a Camaiore: non mi prendo più la responsabilità di questi ritardi, tolgo l’incomodo e qualcuno provvederà".

 

Infatti presto Lunardini nominerà Tucci e, forse, Guidotti. Ma, senza fare atto di contrizione per quel che abbiamo scritto in passato, non si poteva fare a meno di rivolgere la domanda chiave che sta tanto a cuore ai cittadini: come mai Viareggio da anni è una delle città più sporche che si siano mai viste? "Si può fare di più? - la risposta di Catarsi -. Ogni anno il nostro piano tecnico-economico viene tagliato di 600-700 mila euro. Abbiamo bisogno di un’amministrazione comunale che ci aiuti a far rispettare le regole, ma lascio il compito a qualcun altro". Venga avanti la ramazza.