Perugia, 22 aprile 2011 - Palazzi "parlanti", che narrano le loro origini senza bisogno di guide. L’acropoli sarà il primo centro città in Italia la cui storia potrà essere letta passando la fotocamera dello smartphone davanti al monumento d’interesse. Quaranta saranno i luoghi di Perugia mappati con il sistema del ‘qr code’, quello dei quadratini in bianco e nero che siamo ormai abituati a vedere sulle etichette dei prodotti per risalire al sito dell’azienda con un clic del tablet o telefonino (ovviamente connesso a Internet).

 

La "magia" di sicuro appeal su giovani e turisti è l’ultima chicca ideata dal Comune nell’ambito del piano marketing Puc2 e promosso in collaborazione con gli enti pubblici e privati dal Tavolo di coordinamento per il centro storico. L’iniziativa si ispira al tema della "Città-anticittà, abitare e inventare" che caratterizzerà l’edizione 2011 di Festarch, il festival internazionale dell’architettura diretto da Stefano Boeri, che si terrà dal 2 al 5 giugno a Perugia e Assisi.

 

L’applicazione ‘QrPlaces’ sarà disponibile proprio a partire dai giorni della kermesse e oltre a notizie d’arte offrirà informazioni su negozi, eventi e menu dei ristoranti. Secondo le previsioni saranno censite almeno un centinaio di attività. E sarà possibile leggere tutte le informazioni mentre si pamentre si passeggia per il centro, non appena una vetrina o un’opera d’arte incuriosisce. Basta dunque questa premessa per intuire il balzo nel "futuribile" promesso da Festarch.

 

Non si hanno ancora i dettagli del programma, ma l’inaugurazione è certa ad Assisi, con una lectio magistralis della giapponese Kazujo Sejima, premio Pritzker e direttrice dell’ultima biennale di architettura di Venezia. Dopo la catastrofe che ha colpito il Sol Levante, l’architetto parlerà proprio dell’architettura di emergenza e della situazione attuale a Tokyo. Dopo di lei, per quattro giorni, ogni scrittore, scienziato e progettista invitato descriverà un luogo urbano del pianeta, aprendo poi il dibattito con il pubblico.

 

Tra i nomi confermati Zaha Hadid, Peter Eseinman, Peter Cook, Yona Friedman, William McDonough, Alessandro Mendini, Enzo Mari, Maurizio Cattelan o Hans Ulrich Obrist, solo per citarne alcuni. L’eccitazione è già scoppiata tra gli studenti di Ingegneria, la facoltà dell’Università di Perugia partner della manifestazione. È partito infatti il reclutamento dei ragazzi come “volontari”, per la gestione delle sale, assistenza al bookshop e agli ospiti: l’occasione, per molti di loro, di incontrare le personalità che hanno studiato sui libri.

 

Già 50 gli studenti che hanno aderito dopo la presentazione di Boeri in facoltà ma si spera di arrivare almeno a 100-150. Festarch infine non sarà solo un evento perugino. Perché grazie all’intraprendenza dei Giovani architetti di Terni si terrà nella città dell’acciaio un’anteprima del festival dal 26 maggio al primo giugno, Festarch.lab. Sette giorni di seminari, workshop e incubatori per elaborare temi e idee da portare alla festa finale a Perugia. Gli eventi si terranno tutti all’interno del Caos, lo spazio d’arte nato dalla riconversione dell’ex fabbrica chimica Siri e che oggi ospita la collezione d’arte civica moderna e contemporanea.