di Francesca Mencacci
Non resta che attendere per sapere se il Perugia avrà una chance in serie B o se venerdì debutterà sul campo della Lucchese per la prima partita di Lega Pro. La sentenza del Consiglio di Stato sarà pronunciata stamattina. La speranza non manca, la fiducia c’è, ma è "impossibile fare previsioni". Cautela e prudenza. Questo l’atteggiamento più diffuso di chi ieri era nell’aula per l’udienza davanti al Consiglio di Stato che deve decidere le sorti di quattro squadre e di due campionati, quello di serie B e di Lega Pro. Anche se c’è chi si sbilancia più di altri e manifesta ottimismo, come il legale del Foggia che, come il Perugia, contesta l’ammissione del Lecco in serie B (ma con poche speranze perché le Noif danno la precedenza alle riammissioni risspetto ai ripescaggi) e a Radio Gamma No Stop ha dichiarato: "Abbiamo puntato insieme al difensore del Perugia a sottolineare che il Lecco dovesse essere fuori per i termini perentori, questo fatto credo che l’abbiamo superato. Adesso il problema è capire la soluzione che adotterà il Consiglio, ci sono varie possibilità. Abbiamo messo per iscritto che il format della B è a 22 e la deroga per le 20 squadre non è stata richiesta. Il Lecco è fuori, ha superato i termini perentori".
Sul tavolo i ricorsi della Reggina per l’esclusione dalla serie B e del Perugia per l’ammissione del Lecco, come stabilito dal Tar del Lazio dopo i due gradi di giustizia sportiva. Il Perugia calcio, dopo aver avuto il via libera al Collegio di Garanzia del Coni e poi la bocciatura al Tar, si è presentato carico, deciso a far valere le sue ragioni. I legali biancorossi hanno puntato sulla perentorietà dei termini, non rispettata dal Lecco e sui precedenti, quello dell’Avellino non ammesso per non aver rispettato i termini. Un’udienza, quella che ha interessato il Perugia, duranta circa un’ora. Poi è toccato alla Reggina. A supporto della società di Pian di Massiano anche il centro coordinamento dei Perugia Club rappresentato dall’avvocato Bromuri.