Il Gubbio risorge, ci pensa Arena Prima vittoria dell’anno a Rimini

Migration

RIMINI

0

GUBBIO

1

RIMINI (4-3-2-1): Zaccagno; Laverone, Allievi (39’ st Gigli), Panelli, Haveri; Biondi (28’ st Tonelli), Pasa (23’ st Sandri), Matteo Rossetti; Mattia Rossetti (23’ st Gabbianelli), Santini; Vano (23’ st Mencagli). (Galeotti, Lazzarini, Tanasa, Regini, Accursi, Pietrangeli, Tofanari). All: Gaburro

GUBBIO (3-5-2): Di Gennaro; Portanova (16’ st Bontà), Redolfi, Bonini; Morelli, Toscano, Bulevardi (16’ st Dutu), Vitale (5’ st Rosaia), Nicolao; Arena (28’ st Spina), Arras (16’ st Vasquez). (Meneghetti, Semeraro, Di Stefano, Tazzer, Corsinelli, Guerrini). All.: Braglia.

Arbitro: Diop Abdoulaye di Treviglio.

Rete: 10’ st Arena.

Note - Spettatori 2.564. Ammoniti: Panelli, Bulevardi, Portanova, Morelli, Laverone, Rosaia, Santini.

RIMINI - Minimo sforzo, massimo risultato. Il Gubbio al ‘Romeo Neri’ lascia che sia il Rimini a fare tutto, nel bene e nel male. Senza brillare la squadra di Braglia mette fine al digiuno del girone di ritorno. Magari nel modo più incredibile. Perché in Romagna gli umbri soffrono, stringono i denti, e ringraziano gli avversari per il regalo, solo da scartare, che permette di ritrovare il sorriso.

La partenza della squadra di Gaburro è a razzo. Tanto che dopo appena tre minuti il Gubbio si aggrappa a Di Gennaro per non andare sotto. Esattamente quando Santini, da due passi, imbeccato da Matteo Rossetti, trova il varco giusto. Il numero uno degli umbri salva la propria porta, ma i biancorossi di casa non si danno per vinti. E Arena e compagni faticano a uscire dal guscio. Dopo Santini ci prova Vano e dopo Vano tocca a Laverone. Laverone che, poi, a un soffio dall’intervallo, con Di Gennaro battuto, si vede negare la gioia del vantaggio dal palo. Nella ripresa ci pensa Arena. E’ il 10’ e il difensore dei romagnoli Allievi nel tentativo di liberarsi del giocatore umbro incespica sul pallone. Arena non si fa pregare e va verso Zaccagno deciso. Vantaggio che sorprende il Rimini e che gli umbri, in ogni modo, si tengono stretti fino all’ultimo.

Donatella Filippi