FOLIGNO
Alla vigilia dell’imminente ripresa del campionato con la trasferta contro l’UniPomezia, il capitano del Foligno Maurizio Peluso analizza il cammino della squadra prima della pausa e quello che i falchetti riusciranno a fare nella seconda parte di stagione. A distanza di un mese esatto dall’ultima partita quale Foligno rivedremo in campo?
"E’ stata una sosta lunga che è servita a recuperare qualche pedina importante ma nello stesso tempo la squadra solo in poche occasioni è riuscita ad allenarsi al completo. Ciò non deve rappresentare un alibi anche se obiettivamente andremo incontro a delle difficoltà. Anche a causa del calendario che ci assegna due scontri diretti dai quali, però, proveremo riportare a casa punti pesantissimi".
Foligno che nelle ultime tre apparizioni ha frantumato quel tesoretto di punti accumulati con l’arrivo di Marmorini...
"Tre sconfitte che non vorrei commentare in considerazione del fatto che nei due derby con il Cannara e il Trestina e con il Lornano Badesse è scesa in campo una squadra piena di problemi che ha incontrato difficoltà a livello mentale".
Si poteva fare di più?
"In condizioni normali i risultati sarebbero stati diversi. E’ altrettanto vero, però, che i nostri tifosi hanno interpretato il momento che stiamo vivendo. Ci dispiace che tutto questo è coinciso proprio in occasione dei due derby al Blasone ma avremo l’opportunità per riscattarci. Nei loro confronti e per la città". Con quale spirito affronterete queste due trasferte consecutive?
"Con lo spirito giusto per rimetterci in carreggiata. Non sarà facile perché dovremo fare i conti con delle defezioni importanti (saranno assenti per squalifica lo stesso Peluso e Tetteh) ma chi scenderà in campo non farà rimpiangere gli assenti".
Un bilancio su questa prima parte della stagione?
"Il Foligno quando dispone di tutti gli effettivi è un collettivo che vanta dei valori, una squadra che se riesce a ricompattarsi e liberarsi mentalmente proprio per lo spessore tecnico ha le potenzialità per raggiungere la salvezza senza eccessivi patemi d’animo".
Carlo Luccioni