Grifo-tabù spareggi, è Alvini l’arma in più

Nell’era Santopadre sì alle promozioni, ma play off e play out sono stati un disastro. Il tecnico ne ha vinti quattro, l’ultimo con la Reggiana

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di Francesca Mencacci

Il Perugia targato Santopadre può andare fiero delle promozioni ottenute, da quella in Prima divisione, alla doppia in serie B, con Andrea Camplone e con Fabio Caserta lo scorso anno. Ma c’è un tabù in casa-Grifo, si tratta dei play off (diciamo spareggi in generale), conquistati e subiti a più riprese, sia in Lega Pro che in B ma mai andati a buon fine. La prima volta, in serie C, il Grifo ha sbattuto contro il Pisa in semifinale, l’anno successivo per tagliare il traguardo è stato necessario arrivare primi. Nel primo campionato di Camplone, i biancorossi con un girone di ritorno da record conquistano la sesta piazza (stagione 2014-2015), ma anche in questo caso alzano bandiera bianca, stavolta al Curi contro il Pescara nella gara secca (1-2). La grande beffa si è consumata nel campionato 2016-2017, con il Perugia di Bucchi che taglia il traguardo al quarto posto, quindi in semifinale, ma riesce nell’impresa di fermarsi subito: non supera da favorita il Benevento, dopo la sconfitta all’andata (1-0) in trasferta, il pareggio (1-1) al ritorno al Curi. Un’occasione gettata al vento clamorosamente. Nella stagione successiva i biancorossi di Breda agguantano l’ottavo posto alla penultima giornata, in panchina va Nesta, la sfida è senza storia a Venezia. L’anno dopo stessa posizione, l’ottavo posto, ma un atteggiamento diverso, i biancorossi cedono al Verona dopo i tempi supplementari in dieci per l’espulsione di Kouan a metà ripresa ma con una prestazione convincente. Non erano play off, ma purtroppo play out, comunque spareggi, quelli del campionato 2019-2020: i biancorossi concludono nel peggiore dei modi una stagione travagliata e retrocedono contro il Pescara, nella gara di ritorno del Curi, ai calci di rigore.

C’è da dire che le sensazioni oggi sono diverse, l’ottavo posto è un regalo dopo una stagione sorprendente e i biancorossi ci arrivano di slancio, motivati e forti di un successo che si sono conquistati. Ma soprattutto ci arrivano con un tecnico che mastica bene l’argomento. L’ultima volta ha partecipato due anni fa, mentre il Perugia scendeva, la sua Reggiana in serie C ha prima eliminato il Potenza, poi ha battuto il Novara e in finale si è concessa il lusso di superare il Bari. Alvini ha alle spalle già otto partecipazioni, con quattro successi. Dal Signa, al Tuttocuoio (due volte) fino al successo recente di Reggio Emilia. Già una buona garanzia.