Favalli: "Il Covid? Vero incubo Per me e tutta la mia famiglia"

Il terzino sinistro si racconta nel match day del Perugia "Il mio esordio tra i grandi contro Accursi e Falzerano"

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Alessandro Favalli, terzino sinistro biancorosso, è stato tra i primi calciatori ad aver avuto a che fare con il Covid. Siamo agli inizi della pandemia, la prima ondata, quella di marzo.

Cosa ricordi?

"Il periodo più brutto della mia vita, un incubo – spiega il terzino biancorosso nel match day della società di Pian di Massiano – . Non tanto per il fatto che io fossi malato e che abbia avuto sintomi forti ma perchè tutta la mia famiglia è stata contagiata. In questo periodo abbiamo subìto due gravi lutti e perdere persone così care senza avere la possibiltà di darle un ultimo saluto è straziante. Persone con cui fino a qualche giorno prima bevevo il caffè ridendo e scherzando. La mia paura più grande era questa, non sapere come potevano reagire gli altri ed avere come unico mezzo di contatto solamente un telefono. Purtroppo questa pandemia all’inizio è stata sottovalutata, anche perché ci si rende veramente conto della gravità solamente se la si vive in prima persona. Spero finisca presto".

Favalli, archiviato il problema, ha chiuso la sua avventura alla Reggiana e ha iniziato la nuova con la maglia del Perugia. Il terzino si racconta. A partire dalla origini.

"Prima di praticare il calcio, per tre anni partecipai a corsi di nuoto. Parliamo dei primi anni delle scuole elementari. Come sono arrivato a fare il terzino? Inizialmente nelle giovanili ero esterno alto, poi arrivato negli allievi nazionali l’allenatore per esigenze tattiche mi mise terzino e da lì ho fatto sempre quello".

Favalli racconta il debutto tra i professionisti, tra gli avversari ci sono due biancorossi di oggi.

"Mi ricordo benissimo. La partita era Cremonese-Salernitana del campionato di serie C1 201011 finita in pareggio 1-1 (Alessandro fra i lombardi, l’attuale tecnico in seconda Accursi e Falzerano tra i campani ndr). Mi ricordo che ero abbastanza teso ma più che altro ero felicissimo e non vedevo l’ora di entrare in campo e giocare".

Fuori dal campo?

"Mi piace molto il biliardo, in particolare carambola e “l’italiana”".