Chinnici: "Così ho fatto correre il Perugia"

Il preparatore: "Il segreto è lavorare in sinergia con l’allenatore, abbiamo puntato sull’intensità. Caserta è un predestinato"

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di Francesca Mencacci

A lezione dal professore. Francesco Chinnici, preparatore atletico del Perugia, è il co-protagonista della promozione biancorossa. Una squadra, quella di Chinnici, che si fonde perfettamente con quella di Caserta. Sinergia, collaborazione, tutto però perfettamente studiato, nulla è lasciato all’improvvisazione. "Con il mister, finito il lavoro qui allo stadio – racconta Chinnici – ci vediamo a cena per fare un nuovo approfondimento. Tutte le sere". Il risultato? Un Perugia partito con grande ritardo che ha chiuso la stagione correndo più degli altri. Ma il curriculum di Chinnici, nato a Palermo, è corposo. "Devo molto al presidente Zamparini che mi ha permesso di crescere e di fare questo lavoro – racconta – Mi ha fatto studiare, frequentare corsi, così come devo tanto per la mia carriera a Walter Sabatini, con il quale ho lavorato a Palermo e alla Roma. Perché mi ha dato un’educazione calcistica".

Nella sua carriera ha lavorato con Luis Enrique alla Roma, con Andreazzoli a più riprese. Poi un’esperienza con il Bologna. Ma tra gli allenatori si segnalano anche Muzzi, Marino, ha vinto campionato e fatto correre campioni. "E infine Caserta che è stato mio giocatore a Palermo. Siamo rimasti in contatto e quando mi ha chiamato per venire al Perugia ho preso al volo questa occasione. La serie C l’avevo fatta e vinta un’altra volta, questa stagione mi ha insegnato tanto perché quando ti occupi di parecchie cose, cresci".

Chinnici racconta Caserta.

"Un predestinato. Ho scelto di seguire l’uomo, è una grande persona, veniamo entrambi dalla strada e teniamo sempre in considerazionele persone intorno a noi. Io ragiono con il cuore e questa è stata una promozione toccante. Ha un sapore particolare perché tutti noi l’abbiamo dedicata a Pasquale. Ma è giusto dedicarla anche a a Caserta: la mano dell’allenatore c’è tutta, ha formato un grande gruppo".

Quali i meriti del preparatore?

"Deve lavorare in sinergia con l’allenatore, con obiettivi tecnico-tattici e fisici. I tempi e recuperi sono la cosa più importante, il mister decide l’esercitazione, quello che vogliamo fare, io detto i tempi. Ci rapportiamo quotidianamente. Noi ci siamo riuniti a casa di Fabio e abbiamo fatto una strategia, quella di lavorare ad altissima intensità. Siamo partiti in ritardo, prima del via abbiamo fatto uno studio, un’anamnesi dei calciatori per conoscere tutto il vissuto, gli infortuni. Il mio lavoro lo condivido con una squadra importante, Valeri (che si occupa del recupero onfortunati), Palma, Amodio, poi Marcolini e Gissi di K-Sport che ci hanno permesso di conoscere i risultati in tempo reale,, lo staff medico, il nutrizionista e i massofisioterapisti".

Test, slide, numeri, comparazioni, studio, e anche na vasca con la sabbia che ha fatto inserire in palestra. Un lavoro scrupoloso di equipe per rendere a Caserta il meglio.

"Confronto i nostri dati con quelli della serie A. Elia e Murano sono due giocatori che hanno qualità fisiche importanti.Sono anche molto veloci, poi c’è Di Noia che ha toccato i 34,2 km orari in un recupero su un giocatore del Como, Rosi e Sounas hanno molta forza, Crialese e Favalli hanno gamba".

Il capitolo infortuni.

"Troppo si è detto e invece il nostro dato è sicuramente buono".

Caserta gli batte le mani, vista anche la situazione di partenza. "Ha cambiato il programma, la retrocessione era un fardello pesante, siamo partiti con pochi giocatori. La sua bravura – dice Caserta di Chinnici – è stata saper abbinare il mio lavoro al suo. Lui prepara il lavoro che si sposa alla perfezione con il mio".