Perugia, 4 gennaio 2020 - Il tormentone, narra la leggenda, cominciò da un'intervista in cui l'allenatore disse la fatidica frase "Magari non ironizzerei...". Quell'espressione fu presa da Maurizio Crozza, ai tempi a Mai Dire Gol, che ne fece il perno dell'imitazione di Serse Cosmi. Erano i primi anni Duemila, la Serie A era uno dei campionati più infarciti di campioni. In quella Serie A c'era anche il Perugia di Luciano Gaucci e dell'allenatore Serse Cosmi.
Quel Cosmi che ora, una quindicina di anni dopo, torna a sedere sulla panchina del Curi. Furono anni formidabili. Un allenatore iconico Serse Cosmi: la battuta pronta, il cappellino, il pizzetto, la grinta trasmessa ai giocatori. Le sue conferenze stampa non passavano mai in secondo piano. In poco tempo divenne un personaggio, la televisione non potè non recepire tutto questo e nacque l'imitazione della trasmissione satirica sportiva della Gialappa's Band.
Gag che tutt'ora sono vistissime su youtube, gag sempreverdi che fanno divertire più di una generazione. Il top si raggiunse quando il vero Serse Cosmi partecipò a una di queste scenette con Crozza. Una parabola indimenticabile, nel bene e nel male, quella del Perugia di Cosmi. Dalla Coppa Intertoto alla qualificazione in Uefa, fino alla retrocessione nello spareggio con la Fiorentina.
In mezzo, una serie di giocatori che fecero quello che rimarrà per sempre "Il Perugia di Cosmi": da Ravanelli a Liverani, da Miccoli a Hubner fino a Materazzi. Sono passati quindici anni ma sembra un secolo. Adesso un salto nel passato e chissà, nel futuro, per un Perugia tutto nuovo, un altro "Perugia di Cosmi".