Umbria Jazz, polemiche per il taglio alle "Clinics"

Il direttore artistico Pagnotta attacca: "Complimenti alla Fondazione"

Carlo Pagnotta, patron di "Umbria Jazz"

Carlo Pagnotta, patron di "Umbria Jazz"

Perugia, 10 maggio 2018 - Sceglie la strada del sarcasmo: «Faccio i complimenti al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Bianconi, per aver azzerato i contributi alle Clinics Berklee dopo aver predicato per anni che bisognava istituzionalizzarle. Magari è la volta buona perché accada sul serio». Carlo Pagnotta è furibondo e la presentazione di Umbria Jazz 2018 è l’occasione perfetta per polemizzare sul taglio delle risorse a uno dei fiori all’occhiello del Festival.

«Ci è arrivata una bella letterina – racconta – e mi limito a dire che da 33 anni centinaia di studenti arrivano a Perugia per studiare musica. Un anno fa erano 183, di cui 63 stranieri, arrivati da ogni parte del mondo, due erano di Tokelau, tre atolli corallini in Nuova Zelanda». Pagnotta è un fiume in piena. «La Fondazione ha ridotto i contributi alle Clinics, dai 60mila è passata ai 43 del 2017. Abbiamo già 150 iscritti, vogliamo chiuderle? Io non credo».

La parola passa a Giampiero Rasimelli, neo direttore amministrativo di Uj. La linea è la stessa. «La decisione della Fondazione, soggetto filantropico che è una delle colonne di Umbria Jazz e punto di riferimento delle Clinics, ci mette in difficoltà e desta sorpresa, dovrà essere motivata nelle sedi istituzionali». Perché «è ingenuo pensare che Clinics e Umbria Jazz siano due soggetti diversi, gli studenti arriveranno e sarà Uj a pagare il conto». Ma c’è soprattutto un «grande equivoco» da chiarire sul milione di euro arrivato dal Ministero. «Sembra sia la soluzione a tutti i problemi, ma Umbria Jazz deve confrontarsi con festival internazionali che hanno budget anche cinque volte superiori. C’è una competitività fortissima, se cala il livello calano pubblico, sponsor e qualità». Tutti sono chiamati alle proprie responsabilità: «Chiederemo un incontro con Comune e Regione e una verifica con le categorie per capire se si vuole mantenere la sostenibilità di un festival all’altezza del marchio Uj». Sul tema delle Clinics il sindaco Romizi ha promesso «più certezze e collaborazione».