Fan scatenati per Raffaella Carrà

L'artista si è raccontata a Spoleto. "Perché piaccio al mondo gay? Forse per il mio senso di libertà"

Raffaella Carrà a Spoleto

Raffaella Carrà a Spoleto

Spoleto (Perugia), 15 luglio 2018 - Centinaia di fan con mazzi di fiori all’ingresso di Palazzo Collicola Pantalone hanno fatto da cornice alla partecipazione di Raffaella Carrà all’appuntamento con Paolo Mieli a Spoleto, nel contesto del ‘Due Mondi’. Pantalone nero attillato, camicia bianca, tacchi a spillo e impeccabile caschetto biondo: la più amata dagli italiani non ha deluso i suoi ammiratori che le hanno tributato calorosi e prolungati applausi.

La Raffaella nazionale, prima di sedersi sulla poltroncina per rispondere alle domande di Mieli, ha stretto mani, dispensato sorrisi e abbracciato Mauro Luchetti, patron di questo format di successo ideato dal gruppo Hdrà.

Un incontro dove le tappe di una carriera artistica eccezionale, aneddoti e ‘confessioni’ a cuore aperto non poteva prescindere dalla figura di Gianni Boncompagni, scomparso un anno fa. "Mio padre era un playboy, molto viziato – ha detto la Carrà –. Con Gianni Boncompagni ci mettemmo insieme dopo un anno dal giorno in cui l’avevo conosciuto. Avevo bisogno di avere un uomo più grande di me che mi desse sicurezza...

«Forse piaccio al mondo omosessuale perché ho in me il senso della libertà, odio l’ipocrisia, da sempre li amo amando la libertà di tutti», continua.

Le molestie sessuali nel mondo dello spettacolo? «Con Asia Argento ho fatto Forte forte forte: è una ragazza meravigliosa e carina, ma vive in un mondo pieno di paure. Se mi fossi trovata di fronte un bestione in accappatoio io avrei saputo reagire. Asia forse no».