Michele Bravi torna in tv. E racconta il trauma dell'incidente

Intervistato a “Verissimo“, il cantante ha raccontato il dolore e la terapia per superare i momenti difficili

Michele Bravi: più di un anno di silenzio dopo l’incidente

Michele Bravi: più di un anno di silenzio dopo l’incidente

Città di Castello (Perugia), 19 gennaio 2020 - Michele Bravi parla del suo dolore, del percorso seguito, delle amicizie, di un angelo e del ritorno alla musica in un’intervista esclusiva rilasciata alla trasmissione Verissimo di Canale 5 condotta da Silvia Toffanin.

"Non riuscivo più a sentire gli altri, non vivevo nella realtà", dice Michele. Lo stesso Bravi era stato a Verissimo il 22 novembre 2018: quel giorno, dopo l’intervista (mai andata in onda) alla fine delle prove del tour tornando a casa, la sua vita è cambiata per sempre. Il cantante, 25 anni, è rimasto infatti coinvolto in un incidente in cui ha perso la vita una donna.

Da quel momento il cantante si è chiuso in un silenzio durato più di un anno. Poi il ritorno alla musica: era risalito sul palco a ottobre, con 4 date sold out al Teatro San Babila di Milano. Nell’intervista, quasi sottovoce, ha raccontato del suo periodo difficilissimo e si è commosso più volte nel ricordare l’enorme dolore seguito a quell’incidente: "Non riuscivo più a sentire gli altri, avevo la sensazione di non vivere la realtà e il mio modo di percepirla era molto forte".

Dell’amicizia che da anni lo lega a Chiara Galiazzo ha detto: "Lei ha protetto la mia voce quando non riuscivo a parlare. Chiara è un luogo bellissimo della mia vita".

Del processo, nulla: "Non amo parlare perché ogni mia parola può creare un riverbero di dolore" mentre Michele ha raccontato che per superare il trauma ha scelto di seguire una terapia specifica (l’Emdr). "Non si può uscire da soli, bisogna farsi aiutare. In questo periodo un angelo, del quale non faccio il nome perché gli angeli non hanno un nome, mi ha tenuto la mano accompagnandomi", ha aggiunto Michele che ha poi raccontato di un viaggio verso l’Umbria, a Città di Castello dove vive la famiglia. "La persona che era con me aveva capito quel momento difficilissimo e mi ha passato le cuffiette. Ho ascoltato per 5 ore di seguito, tutta la durata del viaggio, la stessa canzone (‘Always remember us this ways’), forse in quel momento mi sono reso conto che la musica era la risposta migliore, per interrompere il rumore del mondo".