Masterchef, Monir fuori dal podio

Per il concorrente umbro fatale lo "skill test"

Monir

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Perugia, 5 marzo 2021 - MasterChef Italia ha incoronato il suo trionfatore: è Francesco Aquila il vincitore della decima edizione del cooking show di Sky prodotto da Endemol Shine Italy. Il 34enne cuoco amatoriale pugliese e residente in Emilia Romagna, a Bellaria-Igea Marina, maître di sala e docente di sala, è stato proclamato dai giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli al termine di una finale accesissima, equilibrata ed avvincente.

Per il vincitore, 100mila euro in gettori d'oro e la possibilità di pubblicare il proprio primo libro di ricette con Baldini&Castoldi. Aquila, come è sempre stato chiamato nel corso dell'edizione, ha superato nella finalissima Irene Volpe, 22enne di Roma laureata in design, e Antonio Colasanto, 25enne dottorando in chimica alimentare di Novara. Quarto classificato Monir Eddardary, 29 anni, disoccupato di origini marocchine e residente a Bevagna (Perugia), eliminato nel corso del primo episodio della serata, uno skill test che ha ospitato lo chef Chicco Cerea, tre stelle Michelin con il ristorante ''da Vittorio'' a Brusaporto (Bergamo), e lo chef numero uno al mondo nella classifica ''50 Best Restaurants'', Mauro Colagreco, tre stelle Michelin con il suo ''Mirazur'' a Menton.

Divertente, piacione, permaloso, fumantino, con una parlata umbra irresistibile, di origine marocchina, Monir dice di sentirsi italiano «al 99,9%». Dopo il divorzio dei suoi genitori, sentendosi stretto nella sua vita, ha scelto di andare a vivere in Australia senza avvertire nessuno, ma dopo 5 anni e mezzo si è trovato costretto a rientrare a casa per via del Covid. Il suo sogno è di aprire un locale fusion Italo-marocchino in Marocco. Il suo percorso si è fermato al termine di una prova ad altissima tensione, lo Skill Test. La sfida più tecnica di MasterChef Italia era come sempre divisa in tre step ognuno dei quali garantiva la salvezza a solo uno dei quattro pretendenti: nel primo dovevano stare al passo dei tre giudici Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli nella preparazione di un piatto creato ''a sei mani''; nel secondo, dovevano seguire la ricetta dello chef Chicco Cerea; infine, nel terzo step, i due cuochi amatoriali rimasti dovevano replicare ciascuno uno dei due piatti dello chef Mauro Colagreco. Ma per Monir è stato comunque un bellissimo percorso.