Ipotesi rifiuti romani in Umbria, coro di 'no'. Marini: "Ma stiamo scherzando?"

Usare la discarica di Orvieto per salvare Roma dall’emergenza rifiuti. Dopo la chiusura di Malagrotta, Virginia Raggi vuole che Acea conferisca in Umbria, ma c’è una levata di scudi

La discarica Le Crete di Orvieto

La discarica Le Crete di Orvieto

Orvieto, 11 agosto 2016 - La bomba ecologica legata all'emergenza rifiuti di Roma può essere disinnescata portando i rifiuti della capitale nella discarica Le Crete di Orvieto. Parlando nel consiglio comunale straordinario indetto in Campidoglio per affrontare l'emergenza rifiuti di Roma, il sindaco Virginia Raggi ha indicato in Orvieto, San Vittore e Aprilia le discariche in cui Acea dovrà portare i rifiuti della capitale. Riferendosi ad un "rischio sanitario ormai dietro all'angolo", il sindaco Raggi fa leva sul potere di indirizzo che il Comune di Roma ha nei confronti di Acea di cui controlla il 51%. Raggi ha posto l'esigenza di fare una immediata verifica dei contratti di conferimento presso impianti di terzi, e verifica delle capacità incrementali di ricezione degli stessi.

Tra i punti esposti dal sindaco c'è poi "l'ampliamento della platea dei siti finali per il recupero e lo smaltimento assicurando e garantendo più capacità di conferimento - ha detto - stante i contratti in essere - si chiede priorità di conferimento rispetto a terzi che già conferiscono verso impianti Acea già esistenti cioè quelli a San Vittore, Aprilia e Orvieto incardinati sull'inderogabile principio comunitario di prossimità e validazione operativa del 51% di proprietà comunale". La questione ormai è all'ordine del giorno e per Orvieto si tratta di una prospettiva che fa tremare i polsi a tutti. La gestione di questa emergenza e dei conferimenti straordinari di rifiuti dovrebbero essere gestiti tramite un accordo tra le Regioni Lazio e Umbria.

A quanto emerso, l'uscita della Raggi ha preso tutti in contropiede; compresa la stessa Acea i cui piani industriali non prevedevano questa eventualità. La governatrice dell'Umbria Catiuscia Marini commenta, tirando in ballo i grillini locali. "Ma che siamo su scherzi a parte? Attendo dichiarazioni dei 5 stelle umbri in merito ad Orvieto e Terni. Ovviamente spero che la notizia sia infondata altrimenti mi trovano, questa volta, ai posti di combattimento". Il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani segue a ruota: "Apprendiamo con stupore che il nuovo sindaco a Cinque Stelle della capitale vorrebbe risolvere i propri problemi scaricando su altre città e altri territori i propri rifiuti e proponendo la soluzione più antica del mondo cioè quella di smaltire i rifiuti i discarica. Se questo è il nuovo che avanza abbiamo di che preoccuparci. Non autorizzeremo mai in nessun modo l’arrivo nella nostra discarica di rifiuti di qualsiasi altro territorio e meno che mai da parte della capitale. Il sindaco Raggi deve rivedere immediatamente la sua strategia e la sua politica per quanto riguarda i rifiuti. Mi auguro che il movimento di cui lei fa parte a tutti i livelli prenda immediatamente le distanze da una simile dichiarazione, se realmente formulata in consiglio comunale a Roma".

Che l'uscita della Raggi abbia, in un sol colpo, messo in secondo piano le gigantesche difficoltà di gestire i rifiuti in Umbria, compreso lo scontro furibondo tra Comune di Orvieto e Regione sull'ampliamento del secondo calanco, lo dimostra anche la posizione del Pd regionale. "L’incapacità dell’amministrazione di Roma non può essere scaricata su Orvieto e su Terni" dice la responsabile ambiente e politiche dei rifiuti del Pd Umbria Daniela Pimponi, che aggiunge: "In Umbria il Pd ha rifiutato, a tutti i livelli, la scelta dell’incenerimento e si è impegnato, chiedendo un ulteriore sforzo a tutti gli amministratori e i cittadini umbri, a ridurre drasticamente l’uso delle discariche per evitarne ampliamenti scellerati". Anche la consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle, Lucia Vergaglia è caduta dalle nuvole. "Complimenti ai quei fenomeni che hanno venduto Le Crete facendola diventare di proprietà romana. Adesso abbiamo pochissima voce in capitolo", ha detto, riferendosi all'ex sindaco Stefano Mocio che, nel 2008, cedette ad Acea impianti e concessioni per la cifra incredibilmente bassa di 420 mila euro.