Pd, Verini boccia primarie e congresso

Azzerati gli organi di partito. Il commissario: "La neorottamazione non mi piace"

Il commissario dei Dem Walter Verini e i suoi collaboratori

Il commissario dei Dem Walter Verini e i suoi collaboratori

Perugia, 16 giugno 2019 – Niente primarie e niente congresso straordinario. A decidere programma e candidati per la regionali, sarà una sorta di assemblea composta da sindaci, segretari delle unioni comunali, persone della precedente direzione e forse parlamentari e consiglieri regionali, dove il commissario regionale Walter Verini, si ritaglierà un ruolo da allenatore. «Ma non starò lì a fare il notaio» annuncia. Ieri il numero uno dei Dem umbri ha presentato il gruppo di lavoro composto da 16 persone, che supporterà il commissario. Una sorta di esecutivo ristretto che sostituirà la segreteria che, come il resto del partito, è stata commissariata da quando è scoppiata l’inchiesta sui presunti concorsi truccati.

«Ogni organo è decaduto» puntualizza Verini, rispondendo così indirettamente a chi lo sollecita a convocare segreterie, direzioni o assemblee regionali. «Questo è un gruppo aperto ancora a chiunque e che non si candida a niente ma lavora per discutere, lanciare idee e rigenerare il partito» sottolinea Verini. Sabato prossimo sarà convocata un’assemblea con tutti i segretari di circolo del partito in Umbria. Contemporaneamente il gruppo di lavoro formerà delle delegazioni che si occuperanno di incontrare parti fondamentali della società civile. Una fase di ascolto che si concluderà a metà luglio quando ci sarà un momento di sintesi, con il Pd umbro «che definirà una piattaforma di idee forti per costruire una fase programmatica di grande apertura con pezzi di società e di centro sinistra».

Successivamente , per Verini «sempre tutti insieme», sarà deciso il criterio di scelta della leadership e quindi anche il nome del candidato alla presidenza della Regione. «Ci vogliamo far trovare pronti a settembre, per l’avvio della campagna elettorale, con questo nuovo partito» ha aggiunto il commissario. «Bisogna partire dal cosa fare – ha detto ancora –, dai programmi e non dai nomi, dai posti da occupare».

Verini non è d’accordo con l’azzeramento proposto da Anna Ascani che ha ipotizzato di non ricandidare i consiglieri regionali uscenti. «Non mi interessano le neorottamazioni o semplicemente facce nuove che facciano errori vecchi» sentenzia il commissario. Eppure la gente avrebbe bisogno prima di tutto di vedere nel Pd facce diverse dalle solite...

m.n.