Umbria, bufera Pd per le 'multe' ai transfughi. Orfini: "Intervenga Zingaretti"

Il commissario Verini: "E' solo il rafforzamento di prassi e modalità già esistenti. Nulla a che vedere con il vincolo di mandato". Ma nel partito c'è polemica

Walter Verini

Walter Verini

Perugia,  29 settembre 2019 - Scoppia la polemica nel Pd umbro per la clausola in base alla quale il consigliere regionale eletto alla prossima consultazione nelle liste del Partito democratico debba versare al partito una sorta di quota spese di diverse migliaia di euro in caso decida di lasciare lo schieramento tra i documenti firmati dai candidati. Si tratta di un atto sottoscritto al momento dell'accettazione della candidatura tra gli stessi e il tesoriere del partito.

«Si tratta - ha spiegato all'Ansa il commissario umbro del Pd Walter Verini -, per quello che ne so, di una proposta lanciata in una riunione da qualche candidato in relazione a quanto successo nella scorsa legislatura umbra, condivisa dagli altri e recepita dal tesoriere. Una sorta di rafforzamento di prassi e modalità già esistenti. Nulla a che vedere con diritti, doveri e libertà di ogni consigliere nell'esercizio del suo mandato. Soltanto una sorta di 'risarcimento' non nel caso in cui un consigliere regionale non decida legittimamente di dissentire, ma di rompere il patto con i nostri elettori e con il partito».

Una ricostruzione che non trova d'accordo molti esponenti del Pd e c'è chi parla esplicitamente di una "multa" che andrebbe a penalizzare chi potrebbe passare ad altri gruppi, a partire da Italia Viva di Matteo Renzi.  "La multa che il Pd sta pensando di applicare ai propri candidati nelle liste dell' Umbria il senatore Pd Dario Stefano, vicepresidente di Palazzo Madama_  è un errore madornale. Non si può in alcun modo copiare il vincolo di mandato del M5S, in questo modo si spaventa qualche eletto, ma si annacqua pesantemente l'identita' democratica e plurale del Pd". Gli fa eco il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci: "Inseguire il M5S, prevedere una multa, inserire una sorta di di vincolo di mandato per i candidati alle regionali del Pd in Umbria, non mi sembra affatto una buona idea. Il commissario del Pd Walter Verini ci ripensi".

Duro il commento di un altro parlamentare del Pd, Matteo Orfini: "Non avevo capito che la scelta di costruire un'alleanza Pd-M5s in Umbria, scelta peraltro mai discussa, prevedesse l'obbligo di emulare le parti peggiori del grillismo - aggiunge il politico dem - spero che Zingaretti intervenga al più presto per correggere questa sciocchezza. La compattezza di un partito si crea con la politica, non con le multe".

Attacca su Twitter  Luciano Nobili, deputato di Italia Viva: "La storia delle penali da chiedere ai candidati inquieta. Il problema non è il Sistema Casaleggio all'Onu. Il problema è il Sistema Casaleggio in Umbria".