Regionali Umbria, Di Maio candida Proietti. Gelo del Pd, nomina in stallo

Le mosse in vista delle consultazioni di fine ottobre

Luigi Di Maio (Lapresse)

Luigi Di Maio (Lapresse)

Perugia, 20 settembre 2019 - Non è Stefania Proietti il nome che può consentire ad Andrea Fora di fare un passo indietro rispetto alla sua candidatura in Umbria: fonti del Partito Democratico spiegano così lo stallo che si e' creato nella ricerca di un candidato comune Pd-M5s.

Fora, ex presidente di Confcooperative, è espressione della società civile, un nome in campo ormai da settimane, attorno al quale si sono mobilitate diverse realtà economiche e sociali della regione. Non è un candidato del Pd: il solo che può scegliere se fare un passo indietro è lo stesso Fora.

Che ha già fatto presente di essere pronto a rinunciare, ma a patto che ci sia un nome di alto profilo in grado di unire il più possibile i mondi che guardano a Pd e M5s. Questo nome, spiegano fonti parlamentari del Pd, non puo' essere Stefania Proietti, la sindaca di Assisi citata da Luigi Di Maio nel post in cui il capo politico si e' rivolto alla base per votare sull'intesa.

E non può essere Proietti perche', per quanto brava nell'amministrazione della cittadina che diede i natali a San Francesco, non è il nome capace convincere Fora a rinunciare e a permettergli di giustificare la sua rinuncia con quel mondo che, intanto, si è mobilitato a suo favore, è il ragionamento dei dem.

La seconda ragione, viene aggiunto, è che si tratta di una amministratrice e, in Umbria, di sindaci di bravura pari o anche superiore ce ne sono molti con il solo 'difetto' di avere il 'marchio' del Pd. Escluderli a favore di Proietti, insomma, produrrebbe un clima sfavorevole sia per l'eventuale futura presidente della Regione sia nello stesso Partito Democratico.