Perugia, 24 marzo 2010 - "Mi son buttata nell’impresa con lo spirito di chi sa che la sfida è storicamente ardua, ma politicamente entusiasmante. Avverto la responsabilità collettiva di un momento tanto delicato. Dicono che lo faccio con troppa aggressività? Non mi dispiace, anzi. Sento come tantissimi umbri che è l’ora di farla finita con un regime soffocante che vuole ingabbiare tutti, fregandosene delle libertà individuali. Trovo, in giro per l’Umbria, un clima incoraggiante".

 

Tanti telefonano. Alcuni si dichiarano, ma chiedono l’anonimato perché, spiegano, "sarei sottoposta al ricatto delle Sinistre". Diciamo solo i nomi di chi accetta: Anna Maria Fillanti, Romana Fracassini, Luigi Antonini, Francesco Conti, Giuseppe Tagliaventi, Luigi Storti. Le chiedono delle sue due avversarie. Non si tira indietro: "Il Pd ha fatto di tutto per uccidere la Lorenzetti e poi ha sfornato una Catiuscia Marini, inadeguata per il ruolo e del tutto priva della consapevolezza dei suoi limiti. La Binetti? Sa lei, come sanno gli umbri, che non ci sono terze vie. L’Udc pretenderebbe di essere la stampella di salvataggio del centrosinistra, ma è diffusa la convinzione che quel voto sarebbe non solo inutile, ma addirittura dannoso".

 

Riflessioni di fronte ai sondaggi che danno la Marini al 52-53%? Cioè partita persa. Replica: "Questo dato è inerziale, non testimonia la stima personale. Sono convinta di poter onorare la fiducia che mi è stata accordata".
Una signora inquieta invoca misure drastiche contro zingari, spacciatori, tenutari della prostituzione ed extracomunitari che abusivamente infornano parenti fino alla terza generazione. La Modena non se lo fa dire due volte: "La lotta alla criminalità, di ogni forma, è parte fondamentale del nostro programma. E siamo per le pene sicuramente applicate. Includiamo anche una più equa distribuzione dei servizi e delle abitazioni, privilegi che le sinistre accordano a chi viene da fuori, penalizzando la nostra gente".

 

Una interlocutrice esordisce con un’espressione di forte stimoli: "Siamo in tanti a volere che la Fiammetta… diventi un incendio". E poi: "Basta con questa tremenda sinistra che, fra l’altro, ignora anche l’irrespirabilità atmosferica di tante zone, per esempio Madonna Alta, a Perugia". Minacciosa la risposta: "Sarà indispensabile smantellare i metodi dell’Arpa che agisce come ente di parte, non come arbitro terzo. La rilevazione degli inquinamenti va affidata pure a strutture non indispensabilmente pubbliche. Altrimenti si raggira la buona fede dei cittadini".

 

Un signore di Montefalco ce l’ha non solo coi "vergognosi comunisti", ma anche con il suo centrodestra per il quale, confida, ha votato. E’ affetto da una rara malattia, però l’Asl gli nega il supporto terapeutico. "E i nuovi amministratori di destra - scandisce - sono come quelli di prima perché vanno a braccetto con l’Asl…". Chiosa la candidata: "Dei tanti problemi sanitari, anche umbri, ho parlato col ministro Fazio: vogliamo lanciare in Umbria un progetto sperimentale. Mi attiverò per il suo caso personale".

 

Altro tema: gli anziani non autosufficienti. Domanda: "L’Umbria ha eliminato l’assegno agli anziani e ignora i malati di Sla". Risposta: "Il nostro riferimento è il Libro bianco sul welfare diffuso dal ministero. Per i disabili e i non autosufficienti assegni diretti e non dispersi in mille rivoli burocratici. E sostegno alle organizzazioni sociali e di volontariato capaci davvero di raggiungere i bisogni delle persone".

 

Quesito più squisitamente politico: grande caos sulla presentazione delle liste, eccessi di polemiche in campo nazionale. Sembrano inevitabili ricadute negative sul voto dei territori. Fiammetta Modena incassa e reagisce: "E’ vero che certi eventi hanno inciso per un paio di punti elettorali, però la straordinaria manifestazione di sabato a Roma è tornata a testimoniare che il Pdl ha credibilità e organizzazione nettamente superiori a quanto è sembrato le scorse settimane. Abbiamo ricomposto, superando lo scetticismo".

 

Un altro montefalchese spara a zero sulla sinistra, sotto accusa per "sanità, scuola, agricoltura, arroganza complessiva…". Agevole assecondarlo: "Non mi deve convincere. Stia tranquillo: il nostro messaggio non porta al salto nel buio: c’è concretezza e valorizzazione di chi nel lavoro impegna se stesso". E’ bruciante la requisitoria del corcianese che accusa i pubblici dipendenti: "Fannulloni, insolenti, dediti alle chiacchiere. Dovrebbero essere costretto ad un rapporto quotidiano su quanto hanno prodotto…".

 

La Modena stempera un po’: "Rilievi in parte fondati, però nel pubblico impiego c’è almeno un 50% di valide professionalità ignorate perché non coperte da quella tutela politica. Se governeremo noi spazio garantito a chi vale e ha voglia. Sono ottimista, avverto un’aria nuova. C’è urgenza di rimettere in moto l’economia, ma non con la faziosità delle Sinistre che hanno figli e figliastri". Finale: a Roma voi candidati presidenti avete buffamente giurato fedeltà a Berlusconi? Secca la reazione: "Ridicolo chi tenta di ridicolizzare. E’ stato un impegno col popolo del Pdl per la semplificazione nei rapporto con la gente, l’abolizione delle liste in Sanità, l’attuazione del Piano casa e la cura del verde pubblico".