Perugia retrocesso, tifosi contro la società. Sdegno per i fantocci appesi al cavalcavia

La delusione per la retrocessione del Grifo sfocia in gesti intollerabili

Oddo (foto Crocchioni)

Oddo (foto Crocchioni)

Perugia, 16 agosto 2020 - Dopo sei anni il Perugia è retrocesso dalla Serie B. Nella più triste vigilia del Ferragosto della propria storia, si è ritrovato di nuovo in C condannato dai calci di rigore contro il Pescara al termine della doppia sfida playout. Gli errori decisivi sono stati di Buonaiuto e Iemmello, con quest'ultimo che da settimana era entrato nel mirino della contestazione della tifoseria, accusandolo di "scarso impegno".

I rigori sono stati l'epilogo di una stagione piena di errori, di tutti i tipi, con la squadra che nella prima parte del campionato era salita sino al secondo posto, facendo sognare addirittura il salto in Serie A. Poi alcune scelte azzardate, con l'esonero di Massimo Oddo alla fine del girone di andata con la squadra in zona playoff e l'arrivo di Serse Cosmi, poi esonerato a tre giornate dalla fine per il ritorno di Oddo, di nuovo messo in dubbio alla vigilia dei playout e poi richiamato dopo aver contattato altri allenatori per la sua sostituzione. Oggi suona beffarda la dichiarazione del responsabile dell'area tecnica de club, Roberto Goretti, che a gennaio si lasciò andare a dire che "questa stagione sarebbe stata un fallimento se il Perugia non fosse andato in Serie A".

Ora si guarda avanti, dando avvio ad una fase di profonda riflessione, con un futuro tutto da scrivere, a partire dalle intenzioni del presidente Massimiliano Santopadre, al quale i tifosi chiedono di farsi da parte, nonostante lui stesso alla vigilia di questa sfida di ritorno con il Pescara aveva confermato la propria volontà di restare in ogni caso. Con la sua gestione il Perugia era risalito in B il 4 maggio 2014, battendo al Curi il Frosinone di fronte a 18mila spettatori. Ora la realtà è diversa, con i tifosi che, fuori dallo stadio, nel dopo partita, hanno contestato duramente la società e la squadra.

Circa un migliaio si sono infatti radunati infatti a Pian di Massiano, fuori dallo stadio e dopo la sconfitta si sono messi ad urlare cori e insulti contro la squadra e la società. Sono stati lanciati diversi petardi e qualche bottiglia di vetro. Ma senza problemi in virtù di un massiccio spiegamento di forze di polizia, che hanno creato un cordone di separazione rispetto all'uscita della sede per poter consentire ai giocatori di andarsene con il pullman del club alle 2.30 della notte.

Poi, più tardi la rabbia è sfociata in una macabra protesta, decisamente ben oltre la comprensibile delusione per una retrocessione , con quattro fantocci vestiti con le maglie di tre giocatori del Perugia - Iemmello, Falzerano e Di Chiara - e uno a rappresentare la società appesi a un cavalcavia con uno striscione con la scritta 'Vi vogliamo così''. Con la retrocessione si chiude l'esperienza di Massimo Oddo con il Perugia e con lui si darà inizio ad una profonda rivoluzione dello staff tecnico e dirigenziale e dell'organico di giocatori.