Il ricettario umbro della chef Di Meo in regalo con La Nazione

In omaggio con il giornale di giovedì 18 luglio

La chef Claudia Di Meo, folignate, recente protagonista di "Masterchef - Professionals"

La chef Claudia Di Meo, folignate, recente protagonista di "Masterchef - Professionals"

Perugia, 17 luglio 2019 - Giovedì 18 luglio è il gran giorno: il quotidiano La Nazione, in occasione delle celebrazioni per i 160 anni dalla sua fondazione, ha deciso di regalare ai lettori un originale ricettario umbro: “A tavola con la nonna” della chef folignate Claudia Di Meo.

Il responsabile della Nazione Umbria Pier Paolo Ciuffi e la vice Donatella Miliani
Il responsabile della Nazione Umbria Pier Paolo Ciuffi e la vice Donatella Miliani

Un volumetto denso di ricette e anche di amore: è infatti un viaggio, raccontato con gratitudine, nella tradizione della cucina umbra e nella creatività della Di Meo (chef apprezzata anche a Londra, dove attualmente lavora). Pagine di sapori e passione, tenute unite dall'affetto per la nonna che, sin da quando Claudia era bambina, ha insegnato alla futura chef l'amore per la buona cucina. Un itinerario goloso dal passato al futuro, in un legame indissolubile di gusto e "saperi".

Il volume, realizzato da La Nazione con il sostegno della Coop Centro Italia (curato dalla giornalista Donatella Miliani e arricchito dai disegni di Gaia Bianchini, architetto e designer) viene distribuito gratuitamente con il quotidiano La Nazione giovedì 18 luglio.

- Il responsabile della Nazione Umbria Pier Paolo Ciuffi e la viceresponsabile regionale Donatella Miliani con il libro che verrà dato in omaggio domani, giovedì 18 luglio, a chi acquisterà La Nazione.

LE PAROLE DELLA CHEF - Subito dopo la presentazione dell'iniziativa, Claudia Di meo ha postato su facebook queste parole che riportiamo integralmente:

“Alla compagna di viaggio I suoi occhi il più bel paesaggio Fan sembrare più corto il cammino”, ho preso in prestito una frase di canzone di Fabrizio De Andrè per descrive questo momento. Ci sono voluti dei mesi perché questo sogno si potesse realizzare. E è vero ho smesso di scrivere le storie della Domenica. Non lo so perché, è che i ricordi sono matti. Come i sogni. Scompaiono a volte, e poi di botto saltano fuori, come la storia dei quadri di 900 di Baricco. Fran! Ed eccoli tutti. Tutti insieme a rotolare nella tua mente. Così d’improvviso. Oggi Londra sembra di vetro. Traspare e scompare. E sull’andare lento del Tamigi il fiume diventa il Topino, s’increspa e le onde diventano le voci a forma di figure. Il ponte di porta Firenze, le bandiere al vento, porta romana, e di corsa in via Oslavia. Ci sei pure tu sora Lì. Ci sei sempre stata. E questo libro è per te, e per tutti quelli che credono ancora nei sogni. Ho ricominciato la mia vita a 40 anni, in un altro paese, Uno zaino sulle spalle. Due paia di scarpe, qualche maglione, qualche maglietta. Niente accessori. E un biglietto di sola andata. Non immaginavo nemmeno quello che avrei trovato, non sapevo nemmeno cosa davvero cercassi. Parlavo poco e niente di inglese, Camminavo su e giu' per Londra a cercare lavoro. Sono entrata in una cucina con la Qualifica di Giornalista. Non sapevo nemmeno tenere in mano un coltello. La prima volta che mi chiesero di cercare una marisa (il leccapentole in intaliano) andai dallo chef e gli dissi che avevo cercato dappertutto, ma non c'era nessuna signora marisa che lavorava in quella cucina. Lo Chef rise cosi' tanto che, mi ricordo, gli vennero quasi le convulsioni.  Ho camminato su e giù per le strade e le vie di questa Città indossando solo scarpe da ginnastica e ciabatte da cucina. Conosco ogni angolo, conosco i segreti, le storie d'amore scritte sui muri. Conosco il Tamigi, il silenzio del regent canal, la bellezza di Primose Hill. Conosco l'underground, le scorciatoie per arrivare prima. Ma soprattutto conosco me stessa. Qui ho imparato a prendere decisioni senza paura e a pagare il prezzo delle mie azioni. A prendere botte e a sanguinare. Sono stata disposta  a scavare così profondamente in me stessa da rendermi conto che potevo farcela. Sono stata disposta a dormire in case baraccate a vivere poco memo di 900 pound al mese. A mangiare seduta per terra sul pavimento di una cucina dentro un contenitore di plastica del cibo di plastica. Sono stata disposta a morire cento volte e risorgerne altre cento. A credere che limiti e paure sono solo barriere della mente. Sono entrata in una cucina che ero Giornalista. Volevo solo scrivere. E così ho imparato a scrivere sui piatti, utilizzando tutti i sensi del corpo, emozioni incluse.  Ho rotto ogni schema possibile, e, per quanto possa sembrare impossibile, ho capito che tutto è possibile. Sono qui a ringraziare tutti quelli che sono intervenuti oggi alla presentazione. La mia famiglia e gli amici. Ringrazio Donatella Miliani per tutto il lavoro di editing, non è semplice starmi dietro. Ringrazio il direttore de La Nazione Francesco Carrassi, il responsabile dell'edizione umbra Pierpaolo Ciuffi, Gaia Bianchini per i disegni. E sono qui a dirvi che se puoi sognarlo puoi farlo. Credere sempre. Crederci fino in fondo. In direzione ostinata e contraria. I love you 3000".