Terni, 22 aprile 2010 - Duramente contestata la decisione dell’azienda di chiudere lo stabilimento addirittura entro giugno. E se a Roma i vertici della multinazionale avevano respinto la proposta del ministero di proseguire la produzione fino al 31 dicembre e nel frattempo cercare soluzioni di vendità del sito o accordi di partnership, ieri la direzione dello stabilimento ternano ha aperto alla possibilità di cessione della fabbrica ai consumatori finali del polipropilene, il fulcro della produzione Basell.

 

Uno spiraglio, questo dei vertici locali di Basell, a cui però lavoratori e sindacati, Rsu in testa, credono ormai veramente poco. La decisione di ulteriori e più incisive inziiative di protesta, che ci saranno, è stata rimandata ad oggi, in occasione del coordinamento nazionale della chimica che si riunisce a Terni. Ribadita dalle maestranze la netta contrarietà alla scelta dell’azienda di chiudere lo stabilimento a giugno per quindi concedere ai dipendenti un anno di cassa integrazione e nel frattempo smontare gli impianti.

 

La volontà della direzione della Basell emersa nel summit di Roma di non accettare neanche la possibile vendita dello stabilimento per proseguire la produzione del polipropilene, necessario per gli altri stabilimenti del polo chimico ternano, come la Treofan e la Meraklon, viene interpretata dai lavoratori come la volonta’ di far morire la chimica nella città, con un migliaio di posti a rischio.

 

La Cgil dell’Umbria ritiene che la difesa della Basell sia "una priorità per tutta la comunità regionale". In un ordine del giorno la Cgil considera "non accettabile la chiusura di un’azienda che ha sempre fatto registrare utili consistenti. La eventuale chiusura riproposta arrogantemente nell’incontro d al ministero , in cui si è rifiutata ogni ipotesi di mediazione, non ha nessuna reale motivazione produttiva".

 

"La salvaguardia della Basell - continua il sindacato - è vitale per tutto il polo chimico ternano. Siamo convinti che l’Umbria del futuro non può fare a meno della chimica, da un punto di vista produttivo, occupazionale e anche per i livelli di ricerca, che la presenza del polo chimico comporta. Per questo auspichiamo che su questi punti ci sia una presa di coscienza da parte di tutta la comunità regionale".

 

Avviata una iniziativa di mobilitazione unitaria con Cisl e Uil. Per il segretario regionale dell’Ugl-chimici, Emanuele Riccioni, "sono pronti a tutto i lavoratori di LyondellBasell. La protesta continuerà compatta. Continuerà il blocco delle merci in entrata e in uscita dal sito t. Ci stiamo preparando per una forte mobilitazione. Siamo di fronte a una multinazionale che bada solo a difendere i propri interessi impedendo qualunque prospettiva futura per la produzione di polipropilene in Umbria, materia prima per le aziende Meraklon e Treofan. La fiducia dei 130 dipendenti, che hanno lavorato con impegno e professionalità in questi anni, è stata tradita senza alcuna esitazione".

 

"Il comportamento di totale chiusura che sta tenendo la dirigenza nazionale Basell - commenta il direttivo provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà - è inaccettabile e offensivo per tutta la città, non solo per i lavoratori coinvolti". Sel chiede "una forte mobilitazione e un sostegno da parte di tutti i cittadini ternani".