Effetto terremoto sui musei umbri

Il bilancio 2016 tra luci e ombre. Soffre soprattutto la Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale dell'Umbria

La Galleria Nazionale dell'Umbria

Perugia, 9 gennaio 2017 - I visitatori aumentano. E questo è già un dato positivo. Ma sul bilancio 2016 dei musei umbri si abbatte, inesorabile, la psicosi-terremoto che frena un risultato che poteva essere esaltante. In un anno da record per i musei italiani, le strutture dell’arte umbra hanno richiamato 250.526 visitatori, in leggera crescita quindi rispetto al 2015 quando erano stati 240.724. 

Nel dettaglio però i dati mostrano parecchie ombre, a partire dalla Galleria Nazionale dell’Umbria che si conferma il museo più visitato della regione con 63.125 visitatori, contro però i 68.713 messi a segno nel 2015. Seguono, più distanziati, i musei di Spoleto: quello Nazionale del Ducato ha avuto 38.215 visitatori (nel 2015 erano 36.309), il Museo Archeologico Nazionale e il Teatro Romano 25.493 (anche qui in crescita contro i 21.218). E ancora, 21.616 i visitatori di Palazzo Ducale di Gubbio, 19.967 quelli del Museo Archeologico di Perugia (nel 2015 erano 19.398), quindi ci sono i 19.312 dell’Area archeologica di Carsulae di Terni, i 18.376 del Museo Archeologico di Orvieto e i 10.523 della Necropoli di Crocifisso del Tufo. L’Ipogeo dei Volumni e la Necropoli del Palazzone hanno richiamato 10.181 presenze, il Teatro Romano di Gubbio 9.542, il Tempietto sul Clitunno 7.762, Palazzo Bufalini a San Giustino 4.350, Villa del Cardinale 1.588.

«Fino ad agosto eravamo ovunque in grande crescita poi è arrivato il terremoto: a novembre il calo nei musei è stato del 20-30%. Non per i danni, ma per la paura del sisma», commenta il professor Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale e del Polo Museale umbro.  La sua analisi si concentra sulla Galleria Nazionale. «Le presenze erano in aumento fino al 24 agosto, quanso si è verificato il primo terremoto, poi dopo la scossa del  30 ottobre sono crollate. La crescita era del 7-8%, puntavamo al 10% con la mostra sulle Croci e invece abbiamo avuto un calo del 2%», dice senza rinunciare all’ottimismo. «Perché, a parte questo 2016, il trend è positivo, da 3-4 anni i visitatori in Umbria sono in costante aumento».

C’è il caso Spoleto, tutto in positivo. «I numeri erano fortissimi prima del sisma, Spoleto aveva avuto un boom di turisti e gradimento». E per il futuro? «Dopo il disastro di novembre, a Natale c’è stato un piccolo segnale di ripresa, non straordinario ma abbiamo raddoppiato le presenze rispetto alla prima metà di dicembre. Il 2017 è iniziato bene, con 150 presenze quotidiane e gruppi già prenotati per tutto il mese. Gennaio sarà un mese buono, di ripartenza».