Perugia, 20 aprile 2010 - "L’obiettivo è rilanciare il nome di Deruta come città della ceramica. Perché fra crisi e un certo tradizionalismo artistico ci si è dimenticati di essere presenti nei circuiti nazionali e internazionali. Quando un centro come Faenza è su tutti i portali". Parola di Margherita Cirulli. Perugina di 30 anni, laureata in Storia dell’arte, che ha organizzato un concorso di ceramisti per reinterpretare un elemento della storia di Deruta o un decoro tipico. E sta realizzando i prototipi di nuovi disegni e forme teorizzate. Il tutto grazie a un assegno di ricerca del Fondo sociale europeo.

 

Il percorso non le ha risparmiato ostacoli. "Pochi gli artigiani che hanno risposto al concorso, anche se abbiamo 30 partecipanti con opere perfino dalla Polonia, Nuova Zelanda e Olanda e un livello medio-alto. Il Comune ha pubblicato a marzo un concorso identico, inserendo in più il limite di età. So cosa significa la crisi — ricorda la Cirulli —, visto che fino a gennaio ho realizzato le mie ceramiche in un’azienda che ho visto svuotarsi fino a chiudere. Ora sono passata alla Ceramic design, dove starò fino alla scadenza dell’assegno".

 

Ma nel frattempo la Cirulli ha allargato i suoi contatti, grazie a Roberto Zambelli, direttore di Torre Strozzi Parlesca, dove saranno esposte le opere del concorso dal 9 maggio e a Nicola Boccini, direttore artistico della scuola di Deruta e del gruppo d’innovazione Ceramica libera sperimentale.