Perugia, 24 gennaio 2010 - Emanuele, perugino doc che ha sfidato i timori di tanti compagni: "Ho usato la terapia d’urto: sono partito che sapevo la lingua a malapena. Molti pensano di non potercela fare. E invece, quando si è all’estero si impara. L’ho capito a Barcellona. Sono andato in Erasmus non troppo convinto, ma lì ho imparato lo spagnolo e i miei orizzonti si sono aperti. Così sono ripartito".

 

Ed è arrivato lontano, fino a Singapore. "Mi sono laureato in Scienze politiche nel 2007 che ero ancora in Spagna in Erasmus - racconta Furia -. Ad agosto ho fatto un mese in Inghilterra e poi a settembre sono volato a Singapore, all’Istituto di commercio estero. Mentre ero a Barcellona, e progettavo il futuro dopo la tesi, in una ricerca sul web mi sono imbattuto nell’Ice e ho inviato un curriculum. Io non sapevo bene l’inglese, ma ci sono andato apposta. Dopo le ore all’Ice seguivo un corso di inglese. In pratica, dedicavo al lavoro tutto il giorno: è stato difficile, ma ha dato la svolta alla mia carriera".

 

Full immersion nelle politiche commerciali. Da Singapore Furia non ha fatto scalo a Perugia, ma direttamente ad Amsterdam: "Ho preso il treno per Bruxelles e mi sono fermato all’Ufficio della Regione presso la Commissione europea, con uno stage, grazie al quale ho seguito alcuni dossier sullo sviluppo internazionale delle pmi". Molto più vicino all’azienda di famigli di quanto la distanza facesse supporre. "Rientrato forzatamente per un incidente al ginocchio, sono restato. Ho fatto un master per export manager organizzato dalla facoltà di Giurisprudenza con Confindustria e ora lavoro a tempo pieno.

 

Con il tirocinio obbligatorio del corso ho approfittato per avvicinarmi al settore dell’azienda di famiglia, la moda. E visto che Mattiroli era uno dei nostri docenti l’ho fatto da lui. Il direttore mi ha accettato e ora sono il suo assistente. Facciamo hunting, cacciatore di teste e organizziamo licenze per la moda; lavoriamo anche con Gemania, Francia e Spagna. Con mia sorella abbiamo deciso di mettere su per la prima volta una rete commerciale anche per l’azienda di famiglia, per il tempo che mi rimane. Ma la carta vincente con Mattiroli sono stati proprio i miei viaggi, sintomo di dinamicità e adattamento. Perché ora mi muovo tanto con lui. Mentre Perugia è la mia base operativa".