Ragazzina violentata durante la gita. Condannato il vicino di casa

Tre anni di pena: la ragazzina, amica della figliastra dell’uomo

Si era consumata in camper

Si era consumata in camper

Orvieto, 6 dicembre 2018 - Aveva abusato di una tredicenne che aveva portato a fare una gita in camper sul lago di Bolsena. Adesso è stato condannato a tre anni di reclusione. Un quarantenne orvietano aveva proposto ai genitori della ragazzina, suoi vicini di casa, di consentire alla figlia di stare fuori per un’escursione sul lago, in compagnia della sua amica del cuore che è la figliastra dell’uomo e a una coppia di amici ventenni. I genitori si erano fidati, anche perché con il loro dirimpettaio, avevano un buon rapporto e nulla poteva far presagire quello che sarebbe successo.

La sera stessa, dopo che la figliastra e gli amici si erano addormentati, il quarantenne aveva aggredito la giovane all’interno del camper, le aveva strappato i vestiti di dosso, cercando di stuprarla. La violenza sessuale era stata interrotta da un malore della figliastra la quale si era svegliata con dei conati di vomito, costringendo il patrigno a prendersi cura di lei. L’indomani mattina, la ragazzina aveva trovato il coraggio di raccontare il traumatico episodio alla madre ed è scattata la denuncia ai carabinieri. I fatti erano avvenuti nel 2011, ma il trasferimento a Terni del tribunale di Orvieto, il passaggio al tribunale di Viterbo competente per territorio dove è stato svolto il processo ed altre questioni relativi a varie sostituzioni nel collegio giudicante hanno determinato un ritardo di ben sette anni.

Alla fine però la sentenza è arrivata. L’imputato, oggi quarantaseienne e all’epoca dei fatti disoccupato e con un piccolo precedente per furto, è stato condannato a tre anni per il reato di violenza sessuale su minorenne.

Alla famiglia della vittima che si era costituita parte civile tramite l’avvocato Flavia Rizzica, è stato riconosciuto il diritto ad ottenere un risarcimento da parte del condannato che sarà liquidato in sede civile.

Per tutto questo tempo, la ragazza ha dovuto in qualche modo convivere con il suo aggressore che vive ancora di fronte a casa sua e che è stata costretta a incontrare quasi ogni giorno per tutto questo tempo. L’uomo aveva un piccolo precedente per furto.

C.L.