Villa Pitignano, un anno fa l’incubo alluvione

In un’ora caddero 170millimetri di pioggia. Un fiume in piena di acqua e fango scese dal paese e allagò strade, case e negozi

Gli abitanti si impegnarono a fondo per rimuovere il fango dalle case

Gli abitanti si impegnarono a fondo per rimuovere il fango dalle case

Perugia, 24 agosto 2022 - ​E’ passato un anno esatto da quel terribile 23 agosto 2021. Data indelibile: quel giorno in meno di un’ora vennero giù 170 millimetri di pioggia e Villa Pitignano fu sommersa da fango e detriti. Quel video dell’acqua che travolge tutto come l’Arno a Firenze nel ’66 è difficile da dimenticare. Un pomeriggio drammatico, dove per fortuna non ci furono vittime, ma che ha lasciato un segno profondo in quella comunità, che ancora oggi attende rimborsi e interventi su strade, scarpate, aree pubbliche e private. Garages, scantinati, case al piano terra, l’asilo e i piazzali vennero invasi dall’acqua. Alcune famiglie furono evacuate per qualche giorno, in 48 ore ci furono almeno duecento richieste di intervento anche da Ponte Felcino, Ponte Pattoli, Casa del Diavolo e Colombella, altro paese "sfregiato".

Molto fu fatto nei giorni dell’emergenza e anche nelle settimane successive per cercare di riparare i profondi danni del maltempo. Recentemente al Comune sono stati assegnati ad esempio 700mila euro per la mitigazione del rischio del Fosso di Villa Pitignano, così come a ridosso degli eventi furono stanziati 179mila euro destinati alle strade, alle fogne, alla rimozione dei detriti e alla sistemazione del sottopasso. Poi altri 345mila

Ma ancora c’è da fare e i cittadini, ricordando quella drammatica giornata, sollecitano l’amministrazione a intervenire quanto prima. "Stiamo ancora aspettando una comunicazione qualunque essa sia, a tutti i cittadini che hanno speso per i tecnici e presentato in Comune il rendiconto dei danni" dice Giovanni.

"Un anno dopo – racconta Giovanni – ci sono ancora strade al limite dell’impraticabilità (come via Giano), pendii non messi in sicurezza, la strada principale nei pressi del campo sportivo con ancora la carreggiata ristretta (e la rete arancione che, stanca di aspettare, abbandonata a se stessa, si sta rompendo) e un generale stato di abbandono e incuria".

"Io ho chiamato circa un mese fa quei numeri che avevano attivato per l’alluvione proprio per segnalare la pericolosità e lo stato in cui ci hanno abbandonato alcune strade – dice Chiara – e mi è stato detto che la Regione ancora non ha stanziato neanche un euro. In più mi è stato chiesto se per favore potevo mandare una mail con le foto della strada. Ho la sensazione che se ne stiano lavando le mani come sempre". Insomma, le lamentele e le proteste non mancano, così come c’è attesa per sapere a che punto è la partita dei rimborsi. La speranza è che il ricordo di un anno fa riesca a "muovere" qualcosa.