La proposta dell’ex sindaco Valentini: «Il 20 giugno nelle scuole»

C’è maggiore interesse per l’evento storico. «Andrebbe fatto conoscere meglio ai ragazzi anche come data da rievocare»

Oggi le celebrazioni per il 20 Giugno

Oggi le celebrazioni per il 20 Giugno

Perugia, 20 giugno 2018-«Da un po’ di tempo a questa parte c’è maggiore attenzione da parte della città sul 20 giugno 1859, ma credo che non sarebbe male insistere sul senso di quegli eventi, andando ad esempio nelle scuole a raccontarli. E poi forse quei fatti, e non altri, avrebbero meritato una rievocazione storica». Mario Valentini, già sindaco di Perugia, parla volentieri delle celebrazioni odierne e di quella storica giornata. Lui è stato uno di quelli che quest’anno, insieme ad alcune associazioni, ha messo in piedi una serie di appuntamenti che ricordano una data storica per il capoluogo.

«La storia di questa città è fortemente intrecciata anche alla testimonianza di personaggi pubblici che appartenevano e appartengono alla massoneria. Quei fatti costituiscono una forte impalcatura del senso civico dei perugini. Come ha detto Montesperelli, quegli episodi, oltre che aver dato un contributo importante per l’Unità d’Italia, sono serviti per consolidare la coscienza libera, democratica, non arrogante dei cittadini, basata sul rispetto e la libertà». Secondo Valentini però «non si tratta solo di commentare un evento storico, ma di rinnovare un patto con chi ci ha preceduto, perché i valori testimoniati da quegli avvenimenti sono sempre validi: c’è bisogno di non dimenticarli, che non finiscano nell’oblio, è giusto riappropriarsene come sta facendo Perugia. Lo dico come già sindaco e come massone».

«Negli incontri che abbiamo tenuto in questi giorni – continua – c’è stata grande partecipazione, ma poi ho scoperto che nelle nostre scuole non si parla del 20 giugno. E questo mi dispiace, non sarebbe male portarlo in classe. Non è propaganda, ma il racconto di fatti veri. Credo che molto potrebbero fare gli amministratori pubblici,per riallacciare un’intesa coi cittadini sulla quale il sindaco mostra una certa sensibilità».

Ma allora perché non rievocare quel 20 giugno invece del 1416? «Sono fasi storiche assai diverse – sostiene l’ex sindaco – : la reazione al dominio temporale fu solo della borghesia illuminata, dei nobili e delle classi sociali emergenti, ma anche del popolo, che spinse uomini autorevoli a combattere contro le truppe papaline. C’è insomma un contenuto sociale diverso e direi ‘maggiore’ rispetto a Braccio Fortebracci: pur rispettando quella fase storica, forse una rievocazione del 1859 sarebbe stata più appropriata».