Quattro aree un’unica strategia: trasformazione dei "luoghi ai margini" in "nuovo centro". Sarà presentato questa mattina il protocollo tra i soci pubblici e privati del Patto Territoriale interregionale V.A.T.O. Un’intesa tra più anime che si pone l’obiettivo di promuovere uno sviluppo integrato dell’intero territorio tra Valdichiana, Amiata-Valdorcia, Trasimeno e Orvietano (da cui appunto l’acronimo Vato) attraverso la creazione di un "laboratorio sperimentale interregionale per la ricerca e l’innovazione".  Marco Ciarini, presidente del Patto, ci spieghi come si è arrivati ad oggi. "Dopo un decennio lo strumento dei patti territoriali è stato rilanciato dal ministero dello sviluppo economico, il quale ha sbloccato le ingenti risorse giacenti in cassa depositi e prestiti. Pertanto anche il patto Vato il 15 ottobre 2021 in occasione dell’assemblea dei soci, ha deciso di recuperare la piena operatività attraverso un lavoro significativo di concertazione tra tutti i soggetti chiave del territorio umbro e toscano con l’obiettivo di misurarci per l’attivazione di un nuovo programma di investimenti pubblici e privati. Attraverso la condivisione maturata nel Tavolo di Coordinamento territoriale del Patto l’assemblea ha adottato le "Linee programmatiche e gli obiettivi di interesse di area" necessarie per la presentazione di un progetto pilota come previsto dalle disposizioni ministeriali". Area storicamente "divisa" ma pronta ad unirsi?  "Oggi, senza dubbio, sono molti di più gli elementi che ci uniscono rispetto al passato, anche recente. Il territorio del Patto Vato è un’area di confine contesa fin dall’antichità, che presenta fra i suoi elementi di forza le unicità naturalistiche e ambientali riconosciute dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, l’inestimabile patrimonio storico, archeologico (vedi le recenti scoperte di San Casciano, ndr) e architettonico, borghi tra i più belli d’Italia, centri termali, senza trascurare le produzioni di eccellenza agroalimentari, risorse che caratterizzano nel loro insieme in maniera omogenea tutta l’area. Facendo tesoro di queste potenzialità inespresse, il nostro obiettivo è quello di costruire una strategia unitaria per lo sviluppo integrato di tutto il territorio". Quali sono gli obiettivi prioritari?  "La rigenerazione dei centri storici e dei borghi attuando politiche e azioni di sistema ’dal basso’ che promuovano e incentivino il reinsediamento. La revisione del sistema della mobilità e dei trasporti attraverso interventi di riqualificazione della rete infrastrutturale, da quella della mobilità dolce a quella del raccordo con l’alta velocità, senza entrare nel dibattito del ’dove noi pensiamo al ’come’. Ma anche la promozione delle Comunità energetiche pubblicoprivata, attraverso la costituzione di Green Community ".

Cronaca

Quattro aree un’unica strategia: trasformazione dei "luoghi ai margini" in "nuovo centro". Sarà presentato questa mattina il protocollo tra i soci pubblici e privati del Patto Territoriale interregionale V.A.T.O. Un’intesa tra più anime che si pone l’obiettivo di promuovere uno sviluppo integrato dell’intero territorio tra Valdichiana, Amiata-Valdorcia, Trasimeno e Orvietano (da cui appunto l’acronimo Vato) attraverso la creazione di un "laboratorio sperimentale interregionale per la ricerca e l’innovazione". 
Marco Ciarini, presidente del Patto, ci spieghi come si è arrivati ad oggi.
"Dopo un decennio lo strumento dei patti territoriali è stato rilanciato dal ministero dello sviluppo economico, il quale ha sbloccato le ingenti risorse giacenti in cassa depositi e prestiti. Pertanto anche il patto Vato il 15 ottobre 2021 in occasione dell’assemblea dei soci, ha deciso di recuperare la piena operatività attraverso un lavoro significativo di concertazione tra tutti i soggetti chiave del territorio umbro e toscano con l’obiettivo di misurarci per l’attivazione di un nuovo programma di investimenti pubblici e privati. Attraverso la condivisione maturata nel Tavolo di Coordinamento territoriale del Patto l’assemblea ha adottato le "Linee programmatiche e gli obiettivi di interesse di area" necessarie per la presentazione di un progetto pilota come previsto dalle disposizioni ministeriali".
Area storicamente "divisa" ma pronta ad unirsi? 
"Oggi, senza dubbio, sono molti di più gli elementi che ci uniscono rispetto al passato, anche recente. Il territorio del Patto Vato è un’area di confine contesa fin dall’antichità, che presenta fra i suoi elementi di forza le unicità naturalistiche e ambientali riconosciute dall’Unesco patrimonio dell’Umanità, l’inestimabile patrimonio storico, archeologico (vedi le recenti scoperte di San Casciano, ndr) e architettonico, borghi tra i più belli d’Italia, centri termali, senza trascurare le produzioni di eccellenza agroalimentari, risorse che caratterizzano nel loro insieme in maniera omogenea tutta l’area. Facendo tesoro di queste potenzialità inespresse, il nostro obiettivo è quello di costruire una strategia unitaria per lo sviluppo integrato di tutto il territorio".
Quali sono gli obiettivi prioritari? 
"La rigenerazione dei centri storici e dei borghi attuando politiche e azioni di sistema ’dal basso’ che promuovano e incentivino il reinsediamento. La revisione del sistema della mobilità e dei trasporti attraverso interventi di riqualificazione della rete infrastrutturale, da quella della mobilità dolce a quella del raccordo con l’alta velocità, senza entrare nel dibattito del ’dove noi pensiamo al ’come’. Ma anche la promozione delle Comunità energetiche pubblicoprivata, attraverso la costituzione di Green Community ".

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Vato, un’unica strategia per quattro aree     - Cronaca - lanazione.it

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Vato, un’unica strategia per quattro aree

Obiettivo: trasformare i luoghi “ai margini“ in un “nuovo centro“. Oggi la presentazione del Patto Territoriale Interregionale con la Toscana

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