Variazioni Goldberg di Bach: incontro e concerto degli Amici della Musica

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Una domenica nel segno di Bach, tra suono, timbro e armonia. La stagione degli Amici della Musica propone domani un doppio appuntamento, tra parole e suoni. Si comincia alla 16 nella sala San Savino in piazza del Circo, sede della Fondazione Perugia Musica Classiche con il primo appuntamento del nuovo ciclo di conferenze “Dire la Musica“: Oreste Bossini, giornalista e scrittore guiderà il pubblico nell’ascolto delle Variazioni Goldberg BWV 988 di Johann Sebastian Bach. Poi alle 17.30 l’opera, nella trascrizione per trio d’archi di Dmitry Sitkovetsky, sarà il cuore del concerto che si terrà alla Sala dei Notari: sul palco il trio composto da Julian Rachlin, violinista e artista poliedrico dallo stile elegante e dinamico, la violista canadese Sarah McElravy (nella foto) e Boris Andrianov, violoncellista, già terzo premio al concorso Tchaikowsky di Mosca e primo premio al concorso Antonio Janigro a Zagabria.

Tutte le informzioni e l’acquisto dei biglietti sono disponibili sul sito www.perugiamusicaclassica.com.

“Dire la musica“ è il nuovo ciclo di incontri un po’ parlati e un po’ suonati, che non punta su percorsi storici, biografie degli autori e inquadramento di stili e linguaggi ma preferisce spostare l’attenzione sul fenomeno musicale, con argomenti tecnici spiegati in modo semplice e “fatti ascoltare” dal vivo, per condividere i meccanismi della creatività musicale, per meglio comprendere il legame che hanno con le emozioni e conoscere il lavoro con cui gli interpreti plasmano la materia sonora. Il ciclo di conferenze proseguirà sempre nella sala San Savino della Fondazione: venerdì 9 dicembre, alle 17, con Enrico Bronzi, violoncello, e Francesca Sperandeo, pianoforte, e La Sonata op. 40 di Dmitri Shostakovich. Sabato 17 dicembre, alle 17, con Stefano Ragni la musica nei film di Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita per finire domenica 18 dicembre, alle 16, con la musicologa e giornalista Valentina Lo Surdo e l’introduzione all’ascolto di “Ma mére l’Oye“ di Maurice Ravel.