Variante Delta, lo specialista: "Preoccupa, ma i vaccini fanno ben sperare"

Edoardo De Robertis, primario della terapia intensiva dell'ospedale di Perugia: "Giusta la ripresa delle attività ma vanno mantenuti comportamenti corretti"

Il professor Edoardo De Robertis

Il professor Edoardo De Robertis

Perugia, 25 giugno 2021 - “La preoccupazione per la diffusione della variante Delta c'è. E' anche importante, perché significa predisporre la risposta delle strutture, terapie intensive comprese, ed è quello che stiamo facendo. E su questo c'è una certa preparazione acquisita, perché purtroppo il sistema è stato testato varie volte". Così Edoardo De Robertis, primario della terapia intensiva dell'ospedale di Perugia, dove è evidente il miglioramento della situazione epidemiologica.

Il professor Edoardo De Robertis
Il professor Edoardo De Robertis

"Abbiamo pochi pazienti Covid in ospedale – continua il primario - pochissimi in terapia intensiva e, da qualche giorno, non ci sono stati nuovi ricoveri. Ad oggi sappiamo di sicuro è che si sta diffondendo la variante Delta e che, probabilmente, sarà prevalente nel giro di alcune settimane. Sappiamo che si tratta di una variante aggressiva. Ma abbiamo anche i vaccini. Rispetto agli inglesi, che hanno vaccinato con una sola dose e quindi con una copertura ridotta, la nostra strategia è stata quella di vaccinare più correttamente con due dosi il maggior numero di persone possibili.E se è molto probabile che in autunno ci possa essere una lieve ripresa dei contagi, altrettanto probabile è che sarà contenuta dalla presenza di un gran numero di vaccinati completamente. Questo fa sperare, se i dati di efficacia del vaccino contro la variante Delta saranno confermati, che ci saranno meno problemi".

Da qui l'invito a "tornare a una vita 'normale' con moderazione: i comportamenti corretti vanno mantenuti, soprattutto in questa fase molto delicata”. “Togliere la mascherina all'aperto va anche bene – comclude lo specialista - , ma non deve significare che le persone si sentano autorizzate a toglierla in luoghi chiusi o affollati. Non è tutto passato. Serve ancora un comportamento adeguato pur con la ripresa, giusta, delle attività"