Vanno a fuoco cinquanta carcasse di auto da pressare

Fiamme all’esterno di un capannone del punto Riciclo di via Sandro Penna. Allarme ecologico e sopralluogo dei tecnici.

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Quattordici vigili del fuoco con due squadre partite dalla centrale di Madonna Alta per spegnere le fiamme che hanno interessato la parte esterna di un capannone a Sant’Andrea delle Fratte, sede del Punto Riciclo Auto. L’allarme in via Sandro Penna per una densa colonna di fumo che si levava in cielo visibile anche da lontano, è scattato intorno alle 13 di sabato, giorno di chiusura dell’azienda specializzata in autodemolizione, recupero veicoli e ricambi usati.

L’incendio, stando a un primo bilancio, si è propagato nel piazzale coinvolgendo una cinquantina di carcasse d’auto già smontate e pressate e un macchinario utilizzato per la pressa. Cosa abbia provocato le fiamme è ancora al vaglio degli accertamenti che stanno portando avanti i vigili del fuoco ed i carabinieri di Castel del Piano guidati dal comandante Daniele Ceccomori e dalla Compagnia di via Ruggia. Nessun danno all’interno del capannone. Utili, per cercare di ricostruire le cause, le immagini di videosorveglianza dell’azienda già acquisite dai militar che potrebbero fornire elementi importanti per mettere insieme le tessere del puzzle. Non viene esclusa nessuna pista, compresa quella accidentale. Nel primo pomeriggio di ieri sono arrivati in via Sandro Penna anche l’assessore comunale Luca Merli, il dirigente Roberto Chiesa, la protezione civile comunale e i tecnici dell’Arpa Umbria per le valutazioni del caso. Le squadre dei pompieri sono riuscite ad intervenire in tempo contenendo le fiamme e spegnendo l’incendio in due ore, scongiurando altri danni. Presenti il funzionario di servizio e il carro dei vigili del fuoco del Nucleo Nbcr (nucleare, batteriologico, chimico e radiologico) utilizzato come riserva di bombole per l’aria e per monitorare e decontaminare gli indumenti di chi stava operando.

A scopo precauzionale il Comune, dopo il sopralluogo di Arpa e Usl, ha emesso un’ordinanza che impone il lavaggio dei prodotti alimentari e il divieto di consumo per i soggetti a rischio (bambini, donne in gravidanza e in allattamento) dei prodotti coltivati nel raggio di tre chilometri. Divieto di pascolo e razzolamento di animali da cortile, di utilizzare foraggi e cereali destinati agli animali raccolti nella zona e, per le aziende, di provvedere all’eventuale manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno.

Valentina Scarponi