Vaccini Umbria, il ritardo sui 60enni? Ecco perché. Entro il mese in arrivo 200 mila dosi

"Il tasso di copertura di over 80 e fragili è più alto che altrove". La scelta di privilegiare i caregiver. Dalla Regione la conferma che per la fascia tra 60 e 69 anni si partirà intorno al 20 maggio

Massimo D’Angelo

Massimo D’Angelo

Perugia, 7 maggio 2021 - "Il ritardo sui vaccini ai 60enni? Abbiamo scelto un’altra strada, quella di avere un tasso di copertura più elevato possibile per i fragili e gli ultra 80enni. E di vaccinare un numero più alto di caregiver e familiari. Senza scordare che siamo una delle regioni più anziane d’Italia". Ecco la spiegazione dei vertici della Sanità umbra alle critiche mosse da più parti in questi giorni. In molte altre regioni si vaccinano già i 50enni, mentre qui se tutto filerà liscio, le prenotazioni dei sessant’enni partiranno intorno al 20 maggio.

"La competizione ad arrivare a vaccinare per primi altre fasce di età non trova riscontro per quanto riguarda la sicurezza" ha detto l’assessore Luca Coletto. Così il direttore regionale Massimo Braganti, il commissario per l’emergenza covid, Massimo D’Angelo, gli amministratori di Umbria Salute e Umbria Digitale, Giancarlo Bizzarri e Fortunato Bianconi hanno illiustrato il quadro-vaccinale. Il rapporto tra popolazione e somministrazione totali, dimostra che l’Umbria è fin qui tra le migliori realtà in Italia con il 37,5%. Su 100mila abitanti nella fascia 70-79, 80-89 e oltre 90 anni – hanno spiegato – abbiamo una maggiore numerosità. Questo vuol dire che a parità di percentuale di popolazione, il tempo con intervento vaccinale è maggiore per chi ha una numerosità superiore. Altro fattore che può influenzare è il tasso di copertura più elevato rispetto ad altre regioni sia di fragili che di over 80 e over 90: l’obiettivo non è arrivare primi, ma coprire più popolazione. E i numeri dimostrano che anche qui andiamo meglio". Cinque settimane fa la copertura degli over 80 era dell’82%, mentre adesso è salita al 93 per cento. "I dati ci dicono che stiamo procedendo con ritardo rispetto alle fasce di età più giovani proprio per questo motivo e ciòè che abbiamo tassi di copertura maggiore rispetto ad altre regioni, quindi non è un problema di organizzazione, ma l’attuazione di una strategia". Come quella su familiari e caregiver: quattro al massimo per ogni fragile. E non è un caso che siano quasi novemila i ventenni fin qui vaccinati (dentro ci sono anche i sanitari ad esempio), contro i 26mila sessantenni che comprendono a loro volta sanitari, insegnanti, forze dell’ordine.

Da oggi intanto e fino al 3 giugno, in Umbria è previsto l’arrivo di oltre 200 mila nuove dosi di vaccino Per Pfizer ne sono attese 134.550, 30.420 il 13 maggio, 29.250 il 20, 29.250 il 27, e 45.630 il 3 giugno; di Moderna ne arriveranno invece 22.600: 5100 il 9 maggio, 3.650 l’11 maggio, però da confermare, 3.650 il 18 maggio, 5.100 il 25 maggio e 5.100 il primo giugno; per Johnson & Johnson sono 16.500 le dosi attese: 2.200 il 13 maggio, 8.000 il 20 maggio e 6.300 il 27 maggio; il 20 maggio, infine, saranno 4.100 quelle AstraZeneca. Per un totale complessivo di 177.750 vaccini. Ma per quanto concerne AstraZeneca entro la fine del mese è prevista un’altra fornitura di 26.200 dosi.