Niente Astrazeneca a 5mila umbri. Seconda dose con Pfizer o Moderna

Sono forze dell’ordine, insegnanti di scuola, universitari, amministrativi e avvocati con meno di 60 anni .Ai 93mila ultrasessantenni che devono fare il richiamo invece confermato il farmaco inglese

Le agende vaccinali subiranno qualche variazione in seguito alle decisioni del Cts

Le agende vaccinali subiranno qualche variazione in seguito alle decisioni del Cts

Perugia, 12 giugno 2021 - Sono cinquemila gli umbri a cui è stata sospesa la vaccinazione della seconda dose con Astrazeneca: 4mila sono operatori del comparto pubblico (insegnanti di scuola e università e amministrativi), circa mille operatori delle forze dell’ordine e poi altre categorie, tra le quali anche gli avvocati che si erano vaccinati in quella famosa domenica di febbraio. E a loro verrà ora somministrata una dose di Pfizer o Moderna e di conseguenza le agende verranno in parte riviste.

Giornata convulsa quella vissuta ieri in tutto il Paese dopo il dedecesso della 18enne ligure a cui era stata somministrata la prima dose di Astrazeneca (la ragazza soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale). E anche in Umbria di buon mattino la Regione ha fatto sapere che le seconde dosi del farmaco inglese a chi aveva meno di sessant’anni erano state sospese in attesa di conoscere le decisione del Comitato tecnico scientifico nazionale.

Quali sono i numeri in Umbria? Sono oltre 21mila i cittadini che hanno meno di sessant’anni e che sono stati sottoposti al ciclo completo del vaccino Astrazeneca, senza che ufficialmente venissero denunciate reazioni gravi. Quelli in attesa che venga somministrata la seconda dose – sempre in riferimento ad Astrazeneca – sono 99mila, ma oltre 94mila sono over 60, mentre gli altri 5mila come detto sono quelli che si ritrovano in altre categorie e con meno di 60 anni e a cui a questo punto verrà somministrato il vaccino a M-Rna. Molte le perplessità che emergono in queste ore dato che per queste categorie era previsto un richiamo a distanza di 12 settimane dopo la prima dose per completare il ciclo di vaccinazione, mentre per Pfizer e Moderna il richiamo è previsto a 6 settimane in questo momento.

Ed è proprio tenendo conto di questa situazione che due giorni fa Marco Cristofori, componente del nucleo epidemiologico della Regione, aveva definito "una fesseria" il vaccinare i ragazzi con vaccini che non siano Pfizer o Moderna. "Che senso ha – aveva detto riferendosi anche al caso della 18enne colpita da una trombosi – rischiare di vaccinare i ragazzini con AstraZeneca o Johnson in una situazione epidemiologica completamente sotto controllo come quella che stiamo vivedno in questo momento? Magari si vaccinano fuori regione ma lo fanno male correndo dei rischi".

E anche l’assessore alla Sanità Luca Coletto era stato esplicito: "Ci sono state polemiche perché l’Umbria ‘si lascia sfuggire’ giovani che vanno a farsi vaccinare nel Lazio. La realtà è che sono intervenuti i tecnici dicendo che quelle fatte ai giovani con AstraZeneca sono sconsigliate. Noi abbiamo sempre rispettato protocolli e indicazioni".

M.N.