Vaccini, il mistero della sigla ’Altro’. Restano le difficoltà per prenotarsi

Sono 767 i vaccinati collo cati nella categoria i cui contorni sono tutti da chiarire: qualche furbetto c’è Pochi i posti per i soggetti fragili. Effetto Astrazeneca: ieri somministrate soltanto duemila dosi

Vaccini

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Perugia, 10 aprile 2021 -  Diciamolo subito: la categoria "Altro" tra i vaccinati in Umbria è irrisoria, dato che sono poco più dello 0,5 per cento, a fronte di una media che in regioni come Campania, Calabria o Sicilia arriva al 20%. Ma anche qui da noi ci sono 767 persone che sono state vaccinate e che non rientrano in nessuna delle categorie classificate dal Ministero della Salute come prioritarie. Che siano gli over 80, i soggetti vulnerabili, le forze di polizia, il personale scolastico o quello sanitario.  

I quasi ottocento soggetti non sono dunque classificati in nessuna di esse, ma in quella che fa molto discutere in queste ore, che è appunto la categoria "Altro". Ma si annidano davvero lì tutti i furbetti del vaccino sui quali stanno anche indagando i carabinieri del Nas di Perugia? Difficile dirlo e difficile soprattutto sapere chi ci sia dentro quella lista. Dalla Direzione Sanità regionale garantiscono che non ci sono "casi" particolari, ma magari erronei inserimenti che appartenevano ad altre liste, o soggetti ritenuti prioritari prima che il Governo Draghi modificasse il Piano vaccinazioni. E’ possibile che qualche furbetto ci sia, anche perché nei primi giorni di massicce disponibilità di vaccini e soprattutto in quella fatidica domenica in cui molti avvocati vennero vaccinati all’ultimo momento, qualcuno di certo si è imbucato.  

Intanto restano i problemi per prenotarsi e per parlare con gli operatori del numero verde restano. Le richieste sono tantissime e i centralinisti, sempre gentili preparati e disponibili, non sono in grado di far fronte alla mole di telefonate che arrivano ogni giorno. E molti soggetti "estremamente vulnerabili", ieri hanno faticato davvero a fissare un appuntamento per la vaccinazione: una volta inserito il codice fiscale, numero di telefono e ricevuto l’sms di conferma, in molti casi è apparsa la dicitura: "in questo momento non ci sono posti liberi per la vaccinazione. Riprova in un altro momento". E quando il sistema si sbloccava spesso c’era a disposizione soltanto una o due sedi e a fine maggio. Dalla Regione però fanno sapere che non si registrano particolari problemi.  

Proprio quello delle sedi è un altro problema, poiché sono carenti soprattutto nei due capoluoghi di regione. Si attende l’apertura di una nuova sede a Terni, così come a Perugia, dove lo spazio di Ponte San Giovanni tarda ad essere messo in funzione. E i vaccinandi sono ormai costretti a far avanti e indietro per tutta l’Umbria.  

Ieri infine c’è stato un brusco rallentamento delle vaccinazioni: duemila circa tra prime e seconde dosi (la metà rispetto alla media dell’ultima settimana), quasi tutti fragili e pochissimi 80enni. Al momento c’è una grandissima quantità di Astrazeneca (25mila dosi) proprio per la rinuncia di tantissimi a vaccinarsi con il preparato anglo-svedese. In totale sono gli umbri a cui è stata inoculata almeno una dose sono 124mila.