Undicimila testi illeciti, la multa è da record

La Finanza denuncia due titolari di copisterie e un collaboratore nella zona universitaria: sanzione da due milioni e 300mila euro

Migration

Una maxi-sanzione amministrativa che supera i due milioni di euro e undicimila testi universitari in formato digitale sequestrati dal Comando provinciale delle fiamme gialle di Perugia a due copisterie della zona universitaria della città. In uno degli esercizi commerciali i finanzieri hanno scovato un hard disk nascosto in una intercapedine dove erano stati memorizzati i files ottenuti dalla scansione dei libri didattici. Per eludere eventuali controlli, il supporto di memoria (collegato in rete al computer della copisteria) era protetto da una chiave di cifratura e poteva essere letto solo attraverso l’inserimento di un codice di decriptazione contenuto in una pen drive. Un sofisticato sistema di protezione che gli investigatori sono riusciti a scoprire grazie all’analisi tecnica del materiale informatico sequestrato. I due titolari delle copisterie, un 32enne e un 28enne di origini peruviane residenti nel capoluogo e un collaboratore, sono stati denunciati perché ritenuti responsabili di aver riprodotto e commercializzato illegalmente i testi universitari. Sono state inoltre comminate multe salatissime per un totale di 2 milioni e 300mila euro.

È il mondo sommerso della violazione del diritto d’autore che a Perugia, dal luglio dello scorso anno, ha già portato a sei denunce e al recupero di 22mila files che erano pronti per essere stampati e venduti ad un prezzo più appetibile per gli studenti, ma in barba alla legge che tutela il copyright. Si può infatti riprodurre solo il 15% di ogni testo (solo per uso personale) e lo scopo è abbastanza chiaro: tutelare gli autori e le case editrici dal momento che la copia abusiva delle opere editoriali, compresi i testi didattici, genera un giro d’affari illecito e una pratica commerciale sleale. Oltre che essere dannosa per la proprietà intellettuale tutelata giuridicamente. L’ultima operazione delle fiamme gialle, iniziata nel 2019, si è conclusa a maggio di quest’anno e riguarda i due esercizi commerciali all’interno dei quali è stato scoperto il materiale già digitalizzato pronto per la stampa e la vendita. Oltre ai files e ai supporti informatici, i militari del Comando provinciale guidati dal capitano Roberta Schiavulli, hanno sequestrato telefoni cellulari, fotocopiatrici e uno dei locali commerciali. Per arginare il fenomeno della reprografia illecita (cioè la riproduzione abusiva delle opere editoriali) nel luglio 2019 i finanzieri avevano scoperto e denunciato altri tre gestori di copisterie che fotocopiavano integralmente i testi universitari. Anche in quel caso negli hard disk furono trovati 11mila libri che una volta stampati sarebbero stati venduti a prezzi inferiori, fomentando un sistema illegale che colpisce e penalizza economicamente case editrici e librerie.

Valentina Scarponi