Un positivo su dieci ha la Omicron 2 Ma c’è un’altra ‘spallata’ al contagio

In Umbria al 12 per cento degli infetti è stata diagnosticata la "Ba.2", mentre il 4 per cento ha la Delta. Ieri sono stati registrati dieci ricoveri in meno. E gli ammalati tornano ai livelli del 20 dicembre scorso

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In Umbria circola ancora la variante Delta e mentre la Omicron resta prevalente, è la ‘cugina’ Omicron 2 a farsi largo, dato che ormai viene diagnosticata a più di un positivo su dieci.

Sono questi, in estrema sintesi i dati dei risultati dell’ultima ‘flash survey’ prodotta dai laboratori di microbiologia della nostra regione. I campioni inviati complessivamente al laboratorio dell’Istituto zooprofilattico di Teramo per i sequenziamenti sono stati 50: di questi 6 sono risultati positivi alla ‘Omicron 2’ (12%), il 4% alla Delta mentre nell’84% dei casi è risultata essere presente la Omicron originaria, quella sudafricana. A guardare i dati dei contagi però il quadro, anche con la presenza della "Ba.2" non è mutato e la tendenza resta quella di una decrescita dei positivi.

"In Danimarca circola solo la Omicron 2 – ha spiegato recentemente Antonella Mencacci, direttore dell’Istituto di Microbiologia all’Università degli Studi di Perugia – e sono state rimosse tutte le restrizioni. Finora di questa variante si sa che è molto simile alla originaria Omicron, potrebbe essere più contagiosa ma non dovrebbe dare infezioni più gravi. Verosimilmente gli anticorpi che produciamo contro Omicron servono a proteggerci anche contro la 2 e sembra anche che il vaccino, pur non costruito su Omicron, comunque ci protegga dall’infezione severa".

Ed entrerà a regime a breve l’attività di sequenziamento del virus Sars-CoV-2 del laboratorio di microbiologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia dato che i test finora eseguiti sono stati infatti "confermati al 100%" dall’Istituto zooprofilattico di Teramo. A dirlo è stata la stessa Mencacci. "Si tratta ora – ha spiegato ancora – di stressare il sistema, di vedere fino a quanti campioni possiamo fare, calcolare bene i tempi e valutare la questione del personale perché questa attività la stiamo facendo con le stesse persone che lavora all’analisi dei tamponi".

E il dato giornaliero assomiglia davvero a una ulteriore ‘spallata’ verso un ritorno alla normalità (seppur lento). La diminuzione è stata infatti importante sia per le ospedalizzazioni che per i contagi, mentre la mortalità resta ancora alta. Sono scesi infatti per il secondo giorno consecutivo i ricoverati Covid negli ospedali dell’Umbria, ora a quota 201, dieci in meno, sette dei quali si trovano nelle terapie intensive (due in meno). Segnalati altri sei morti purtroppo. Nell’ultimo giorno sono stati accertati 1.106 nuovi positivi (è la prima volta dal 20 dicembre – domeniche escluse - che si ha un numero così basso)e 1.630 guariti, con gli attualmente positivi in calo del 3,1 per cento e arrivati a 16.303, 530 in meno. Giovedì sono stati processati 2.435 tamponi e 7.544 test antigenici, per un tasso di positività sul totale dell’undici per cento (10,6 giovedì).

M.N.