Umbria zona bianca, un bel risveglio: "Finalmente normalità e niente coprifuoco"

Clienti nei locali e commercianti indaffarati, tra speranze e voglia di ripartire. "Ma ora si mantengano le promesse fatte, anche su sagre e ristori"

Ripresa delle attività in 'zona bianca'

Ripresa delle attività in 'zona bianca'

Perugia, 7 giugno 2021. L' Umbria si risveglia in zona bianca. A Perugia c'è voglia di sole e libertà tra i tavoli dei bar che affollano corso Vannucci e le strade adiacenti del centro storico. I gestori dei locali si preparano a tirare fino a tarda sera, anche se quasi tutti dicono che chiuderanno verso mezzanotte.

“Già con la 'zona gialla' avevamo ripreso a lavorare con meno restrizioni, adesso proviamo a rivivere quella normalità che ci manca da tanto, da troppo tempo”, dicono Mirko e Federico, dai rispettivi locali. “Anche se - aggiunge Federico - dobbiamo continuare a indossare le mascherine e mantenere il distanziamento, perché il virus ancora non è scomparso”.

A pochi metri c'è l'edicola di Andrea: “Speriamo che il ritorno alla fascia bianca possa riportare i turisti in Umbria e qui a Perugia. Ci sono mancati tanto. Questi mesi trascorsi prima in lockdown e poi con le varie restrizioni sono stati a tratti devastanti”. Rinaldo è invece un macellaio che da 61 anni e un giorno, come tiene a sottolineare, vende carni in piazza Matteotti.

“Il ritorno in zona bianca spero che significhi tornare alla normalità - afferma -, ma credo che nulla tornerà come prima. Da oltre un anno non vedo alcuni dei miei clienti storici”.

Anche a Terni, locali e attività tirano un sospiro di sollievo. Certo, ancora le “ferite”della pandemia sanguinano. “Finalmente si torna alla normalità, anzi a una pseudo-normalità, perché sarà un'impresa recuperare il tempo perduto. Comunque siamo ottimisti e confidiamo nell'estate” così Mirko Zitti, responsabile Fipe Confcommercio e egli stesso titolare di un'attività.

“Speriamo però che vengano mantenute le promesse fatte - continua - . Penso alle sagre, che è necessario siano regolate, e ai ristori: l'ultimo arrivato, a maggio, è relativo a gennaio. Ecco, che non finisca tutto nel dimenticatoio”.