In Umbria ci sono 91mila famiglie a rischio "povertà energetica"

Più di 208mila le persone che già avevano problemi con gas ed elettricità, ben prima della crisi attuale

Perugia, 20 settembre 2022 - ​Le famiglie umbre a rischio povertà energetica sono circa 91mila e di conseguenza si trovano in questa condizione di difficoltà oltre 208mila persone residenti nel Cuore Verde Questo emerge dall’elaborazione realizzata dall’Ufficio studi Cgia sugli ultimi dati disponibili del Rapporto Oipe 2021 .

Dati allarmanti, anche perché sicuramente sottodimensionati, poiché sono stati stimati ben prima dello shock energetico scoppiato nel nostro Paese a partire dalla seconda metà del 2021. Secondo l’elaborazione degli artigiani veneti, si stimano in condizioni di povertà energetica i nuclei familiari che non riescono a utilizzare con regolarità l’impianto di riscaldamento d’inverno, quello di raffrescamento d’estate e, a causa delle precarie condizioni economiche, non dispongono o utilizzano saltuariamente gli elettrodomestici ad elevato consumo di energia (lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, aspirapolvere, microonde, forno elettrico, etc.).

Nell’identikit delle famiglie "vulnerabili" energeticamente spesso troviamo quelle con un elevato numero di componenti che risiedono in alloggi in cattivo stato di conservazione, con il capofamiglia giovane, spesso inoccupato e/o immigrato.

A livello geografico la situazione più critica si verifica soprattutto nel Mezzogiorno. L’Umbria è in quella che si definisce fascia di rischio medio-alta, compresa cioè tra il 14 e il 24 per cento della popolazione: secondo i calcoli effettuati da Cgia le famiglie che andranno in difficoltà severe partono da un minimo di 53mila fino a un massimo di 91mila, per una popolazione interessata racchiusa in una forbice tra 122mila e 208-840 persone. In termini assoluti è la Campania la regione maggiormente in difficoltà: le famiglie che utilizzano saltuariamente luce e gas sono tra le 519 mila e le 779mila unità.

Altrettanta criticità in Sicilia dove la forchetta oscilla tra i 481 mila e i 722 mila nuclei familiari e in Calabria che presenta un range tra le 191 mila e le 287 mila famiglie.

L’aumento esponenziale dei prezzi delle bollette prevista per questo autunno potrebbe peggiorare notevolmente la situazione economica di tantissime altre famiglie, soprattutto quelle composte da lavoratori autonomi. Nel ricordare che il 70 per cento circa degli artigiani e dei commercianti lavora da solo, ovvero non ha né dipendenti né collaboratori familiari, moltissimi artigiani, piccoli commercianti e partite Iva stanno pagando due volte lo straordinario aumento registrato in questi ultimi 6 mesi dalle bollette di luce e gas.

La prima come utenti domestici e la seconda come piccoli imprenditori per riscaldare/raffrescare e illuminare le proprie botteghe e negozi. E nonostante le misure di mitigazione introdotte in questi ultimi mesi dal Governo Draghi, i costi energetici sono esplosi, raggiungendo livelli mai visti nel recente passato.