UJ incassa un milione e il successo Ma Pagnotta diserta la conferenza finale

Per la prima volta il direttore artistico non partecipa al bilancio conclusivo. L’anno prossimo il 50esimo e un futuro da ’garantire’

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Per la prima volta nella storia del festival che l’anno prossimo taglierà il traguardo delle 50 edizioni, il direttore artistico Carlo Pagnotta che la manifestazione l’ha ideata negli anni ’70, non ha partecipato alla conferenza stampa finale. Forse "per motivi di stanchezza" come dice il presidente della Fondazione Gian Luca Laurenzi, più probabilmente "per scelta" come commenta chi lo conosce bene. I numeri e gli incassi: oltre un milione di euro, "ma soprattutto la risposta della città, basta guardarsi intorno in questi giorni per rendersene conto" come sottolineato dalla presidente della Regione Donatella Tesei, attestano un’edizione di grande successo. Per non dire del programma, del progetto artistico e della qualità della direzione artistica evidenziato anche dall’inserimento tra i primi cinque festival riconosciuti per legge di assoluto prestigio dal ministero. Fatto sta che a elencare le cifre di un così eccellente bilancio "oltre ogni previsione", a sottolineare la validità del brand, a effettuare i ringraziamenti di rito (staff in primis ma anche Cda, sponsor e media partner come RMC) e a dare appuntamento alle prossime edizioni di UJ sono stati prima Laurenzi, poi Tesei quindi l’assessore alla cultura del Comune Leonardo Varasano oltre a Daniele Moretti della Fondazione Perugia all’interno del Cda di UJ. Per la cronaca, il primo a citare il patron Pagnotta ringraziandolo "per averlo creato, fatto crescere e tenuto a Perugia per cinquant’anni il festival" è stato proprio Varasano che nel manifestare soddisfazione per l’edizione ha fatto sue le parole del capo delegazione di Bratislava ospite in città: "Qui anche le pietre suonano". Insomma che il connubio UJ-acropoli funzioni è evidente. "La magia dell’atmosfera che l’evento crea in città è straordinaria" dice Varasano che sottolinea poi il fatto cheil Comune "ha aumentato di 30mila euro la quota di finanziamento al festival per un totale di 85mila". Più criptica sulle cifre la presidente Tesei che ha parlato comunque di un "sostegno corposo al festival" della sua Giunta "che l’ha salvato". Tutti concordi insomma sul fatto che UJ sia uno dei brand più importanti dell’Umbria di cui promuove l’immagine nel mondo e un evento fondamentale sia per Perugia che Orvieto, che nel 202324 celebrerà il trentennale. Brand che naturalmente è tale per l’eccellenza della direzione artistica. E il futuro? "Per il 50esimo il direttore artistico Pagnotta è già al lavoro" annuncia Laurenzi che poi glissa la risposta alla domanda se è vero che ci sarà, per l’occasione, una produzione in esclusiva per UJ. Idem fa Varasano a chi gli chiede se il prestigioso anniversario lascerà a Perugia anche un tangibile “segno“ come il Museo del jazz. Insomma, si vedrà. Tutti “abbottonatissimi“ anche su quale scenario si aprirà dopo il 31 gennaio 2024 quando scadrà il contratto con il “convitato di pietra“ della giornata: Carlo Pagnotta. "Non è la Regione che deve scegliere" è il commento stringato della Tesei che ipotizza comunque (senza dire quando) l’apertura di un confronto su futuro e sulla dfirezione artistica con il Cda. "Fosse per me – dice l’assessore Varasano stuzzicato sull’argomento a margine della conferenza stampa – il direttore artistico di UJ è e deve restare Pagnotta, finché sarà possibile...".

Donatella Miliani