Ufficio postale chiuso sette giorni È polemica, appello al sindaco

CITTA’ DI CASTELLO - Un cartello appeso all’ingresso che annuncia la chiusura di una settimana dell’ufficio postale di via Gramsci, quello principale, che serve non solo il centro storico. Una chiusura per 7 giorni attorno alla quale sta montando una pesante polemica legata al fatto che le altre sedi di Poste del territorio -che dovrebbero sopperire a questa e assorbire l’utenza- sono distanti per i più anziani, ma soprattutto effettuano aperture a singhiozzo. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per alimentare un caso attorno all’ennesimo impoverimento dei servizi per i cittadini. Tanto che sin da ieri molti tifernati si sono rivolti in Comune ed hanno segnalato il fatto al sindaco Luca Secondi che, subito ha preso contatti con la direzione alla quale si è poi rivolta in forma scritta chiedendo l’attivazione di ulteriori aperture in altri uffici. "Facendo seguito alla comunicazione pervenuta in questi giorni si chiede di aumentare le ore di apertura della sede dell’ufficio Postale di Via Palmiro Togliatti 1 (situata al centro commerciale Belvedere) al fine di evitare disagi all’utenza del capoluogo, stante la chiusura dell’ufficio di Via Gramsci": così il sindaco scrive in una lettera inviata nella giornata di ieri ai responsabili territoriali di Poste Italiane Spa. Già ad aprile il sindaco aveva ribadito -nel corso del consiglio comunale - la necessità che Poste Italiane implementi il servizio della sede di via Togliatti e che vengano ripristinati gli orari al pubblico precedenti alla pandemia. Secondi aveva risposto all’interrogazione con cui Massimo Minciotti (Pd) aveva affrontato l’argomento chiedendo per Città di Castello lo stesso trattamento adottato per Gubbio e a Foligno dove sono stati ripristinati da tempo gli orari pre-Covid. Ora nuove problematiche si affacciano all’orizzonte.