Turismo, i dati parlano di ripresa

Con 205mila presenze nel primo semestre dell’anno, Orvieto si conferma il luogo preferito della provincia

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In attesa di conoscere anche i dati ufficiali di agosto, si può dire che l’estate turistica orvietana si stia concludendo all’insegna di numeri di assoluta soddisfazione. Con oltre 205 mila presenze nel corso del primo semestre dell’anno, Orvieto si conferma la prima meta turistica della provincia e la quinta della regione dopo la zona di Assisi (618 mila presenze), del perugino (con 593 mila), del Trasimeno (con 476 mila) e del folignate (con 282 mila). Piuttosto distanziate le altre località della regione. Circa la metà delle presenze orvietane sono state di stranieri per oltre 96 mila unità.

A dare la misura dell’incremento rispetto al recente passato e, soprattutto, di come si sia ormai superato l’effetto negativo indotto dalla pandemia, è sicuramente il confronto con i numeri relativi al primo semestre del 2021 quando le presenze turistico nell’orvietano erano state quasi esattamente la metà di quest’anno, ovvero poco più di 104 mila come meno di 39 mila stranieri. Numeri che si tramutano in incassi importanti anche per alcuni tra i monumenti più importanti come la Cappella di san Brizio in Duomo o il pozzo di san Patrizio, di proprietà comunale, che potrebbe chiudere il 2022 con quasi 900 mila euro di incassi da biglietti venduti. Un’altra statistica particolarmente eloquente perché indica una tendenza in atto e testimonia probabilmente anche dell’efficacia di alcune strategie di promozione messe in atto nel corso degli ultimi due o tre anni è quella relativa alla percentuale di incremento delle presenze da primo semestre dello scorso anno al primo semestre di quest’anno. Orvieto e l’orvietano hanno fatto infatti registrare un balzo in avanti del 96,2% e sono solo due super mete turistiche umbre come Assisi e Perugia che hanno fatto meglio. Assisi addirittura con un incremento stimato nella misura del 163 per cento e Perugia del 102 per cento.

Orvieto è insomma una delle località turistiche che sta dimostrando di avere i margini di crescita maggiori, seppur in un contesto che va molto bene in maniera piuttosto generalizzata e che interessa anche la zona di Amelia dove l’incremento è stato finora quasi analogo a quello orvietano. Il Trasimeno, tanto per citare un comprensorio fra quelli più significativi, è cresciuto da un anno all’altro solamente del 79%. Una percentuale di tutto rilievo,ma tuttavia meno consistente di quella che possono vantare altre località che sembrano aver davvero inserito il turbo della ripresa turistica. Cla.Lat.