Turismo, dopo il Covid c’è il boom dei camperisti

Il presidente del Club folignate: "Stiamo lavorando con le amministrazioni comunali del comprensorio per migliorare le nostre aree di accoglienza"

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Folignati popolo di camperisti. Sono 140 i soci del Camper club Foligno, in costante crescita, con una spinta in più nel periodo del Covid. Nel 2004 i membri del gruppo erano 39, passati a 52 nel 2006, poi l’ulteriore escalation. I camper club in Umbria sono solo tre: Foligno, Città di Castello e Nocera Umbra ma cresce l’attenzione a questo mondo da parte chi coloro che amano il turismo itinerante. Tanti anche coloro che, nel loro percorso, scelgono di fare tappa a Foligno. "Stiamo lavorando con le amministrazioni comunali del comprensorio – spiega il presidente del Camper Club Foligno, Massimiliano Properzi – per migliorare le aree camper della zona". Il requisito necessario è, ovviamente, disporre del sistema per lo scarico delle acque reflue dei serbatoi. Le aree così attrezzate a Foligno, al momento, sono due: nella zona dello stadio e a Colfiorito. "Il mio – continua Properzi – vuole essere un invito a migliorare, perché in un mondo in cui la concorrenza è sempre maggiore, avere aree attrezzate serve. Ecco dunque che sarebbe opportuno dotare l’area di Foligno di illuminazione e una recinzione che garantisca ai cittadini la necessaria sicurezza, o trovare una diversa ubicazione". Tutto questo potrebbe trasformare Foligno, ma anche Spello o gli altri comuni interessati, in realtà "amiche del turismo itinerante", con tutto quello che comporterebbe a livello di notorietà e visibilità. Quanto al ‘camperista tipo’: "L’opinione comune è che sia uno ‘zingaro’. Non si tiene presente, però, che il mezzo minimo costa almeno 60mila euro. Si tratta di turisti che scelgono la libertà, la possibilità di non prenotare, di modificare l’itinerario. Il camperista è un turista che viaggia e spende".

Alessandro Orfei