Tumore al cervello asportato a un paziente sveglio e sotto ipnosi

Intervento straordinario a Terni. L’operazione da sveglio è stata necessaria per consentire di verificare se si stesse producendo danni neurologici al giovane paziente

Intervento chirurgico (foto di repertorio)

Intervento chirurgico (foto di repertorio)

Terni, 26 marzo 2023 – Intervento straordinario a Terni. L'equipe di Neurochirurgia dell'ospedale Santa Maria, coordinata dal direttore della struttura complessa di Neurochirurgia, Carlo Conti, in stretta collaborazione con i colleghi della Neurorianimazione e con l'assistenza del gruppo di Neurofisiopatologia, ha eseguito un complesso intervento di rimozione di un tumore al cervello in un paziente sveglio con l'ausilio di tecniche ipnotiche, che hanno consentito di ridurre significativamente i farmaci sedativi e antalgici e di aumentare la prontezza ai test linguistici intraoperatori. È la prima volta che viene eseguito in Umbria un intervento così delicato.

"Presso la Neurochirurgia di Terni il monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio per la chirurgia cerebrale in aree eloquenti, compresa la chirurgia da sveglio, è ormai una pratica standardizzata - ha precisato il direttore generale Andrea Casciari - una metodica riconosciuta come indispensabile per garantire il miglior risultato oncologico e ridurre al minimo i rischi di deficit neurologici post-operatori. Ma non ci si ferma a questo. Come dimostra questo intervento, l'ospedale diTerni vuole garantire un servizio neuroncologico sempre migliore, sempre più umano e vicino al paziente”.

Nel caso specifico si trattava di un giovane paziente affetto da un tumore cerebrale localizzato in corrispondenza dell'area cerebrale che controlla la produzione del linguaggio. L'intervento di chirurgia da sveglio era necessario per consentire al chirurgo di verificare in tempo reale se si stesse producendo un danno neurologico o meno durante le manovre di asportazione della lesione. "L'utilizzo dell'ipnosi - spiega il dottor Conti - ha permesso di controllare lo stato ansioso del paziente, riducendo contestualmente l'utilizzo dei farmaci anestesiologici: in tal modo il paziente è rimasto vigile durante tutta la durata della procedura”. Una volta terminato l'intervento in sala operatoria, il paziente ha passato un periodo di circa 12 ore in Neurorianimazione per uno stretto monitoraggio dei parametri vitali, dopodiché è ritornato in reparto di Neurochirurgia per essere dimesso, dopo un paio di giorni, senza nessun nuovo deficit neurologico.

L'equipe che lo ha eseguito, coordinata dal direttore della struttura complessa di Neurochirurgia Conti, era costituita dagli specialisti neurochirurghi e dai medici in formazione specialistica della scuola di specializzazione in neurochirurgia dell'Università degli Studi di Ferrara, dalla dottoressa Rita Commissari, responsabile del servizio di anestesia e rianimazione, e dagli specialisti che afferiscono al dipartimento di Neuroscienze diretto dallo stesso dottor Conti.